Nascondersi, adesso, è un esercizio complicato. E provateci voi, a svegliare i tifosi dell'Inter. Che, undici anni dopo, si sono addentrati in un sogno dai contorni piacevoli, dalle sfumature emozionanti, come l'ultima volta. Merito di Antonio Conte, che sta portando avanti il suo capolavoro totale. Merito di una squadra che, dopo aver incassato lo schiaffo europeo, ha capito di avere una sola, vera carta utile per scolpire il proprio nome nella storia interista. E allora, provateci voi, a svegliare i tifosi dell'Inter. Non sarà facile, perché il sogno e la realtà stanno unendo i loro confini, accomunati dalla parola scudetto. Ne abbiamo parlato con Franco Vanni, giornalista di Repubblica vicino alle vicende di casa nerazzurra, intervenuto in diretta sulla pagina Instagram di FCInter1908.it anche per parlare delle vicende societarie.
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ESCLUSIVA Vanni: “Inter, c’è il fondo saudita. Ricchissimo, Suning lo preferisce per 2 motivi”
FCInter1908.it ha intervistato Franco Vanni di Repubblica per parlare del momento dell'Inter, tra campo e società
A che punto siamo con i rinnovi di Barella, Bastoni e Lautaro?
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Da quello che mi hanno detto dall'Inter, sono molto più avanzati i discorsi per Bastoni e Lautaro. Per Barella sembra che non ci sia tutta questa fretta. I motivi potrebbero essere tanti, ma da quello che so i discorsi più avanzati sono per Bastoni e Lautaro.
Sul futuro di Conte e Marotta.
Fossi l'Inter, farei un ulteriore anno di contratto a Conte, ma eviterei di legarmi a queste cifre per altri tre anni. Secondo me non fa bene a nessuno. Tanto, per rinnovare c'è sempre tempo. Marotta? Fossi il proprietario dell'Inter, che sia Zhang o un nuovo presidente, la prima cosa che farei è rinnovare il contratto a Marotta. E' un super vincente e fin qui ha dimostrato di aver fatto solo scelte giuste. Lo stesso Conte non si è scelto da solo, è stato chiamato da Marotta, che lo conosceva già. Rinnovare il suo contratto sembra una buona idea, tanto più se a Milano arrivasse una proprietà nuova nel mondo del calcio. Sarebbe meno dannoso perdere un paio di giocatori importanti piuttosto che Marotta.
Parlando di società, l'Inter non attraversa certo un momento facile. Suning gioca su due tavoli: cessione di quote o prestito ponte. Come andrà a finire? L'attuale proprietà è destinata a lasciare in ogni caso?
Suning è destinato a lasciare il timone dell'Inter. Tutto dipende in che tempi: fossi in Steven Zhang, infatti, farei di tutto per restare in sella almeno fino alla fine della stagione sportiva. Più che per una questione romantica, per il fatto che, tra diritti tv, market pool UEFA e premi vari, una società che vince il campionato vale di più sul mercato. Resta da capire, viste le prossime scadenze, se i soldi incassati da Suning per la vendita di alcune quote di Suning.com siano utilizzabili, almeno in parte, per dare ossigeno alle casse dell'Inter. Questo è ancora poco chiaro.
Quanto è forte e concreto l'interesse del fondo saudita?
Il fondo sovrano dell'Arabia Saudita è ricchissimo. E' un fondo che funziona diversamente da BC Partners. Mentre i londinesi utilizzano i soldi degli investitori per alcune società obiettivo, i fondi sovrani si reggono sulla vendita del petrolio. Da tempo i sauditi cercano di investire in Italia: ci hanno provato con Roma e Palermo, ma anche con La Scala di Milano. Il problema con i sauditi è che arriva sempre un punto in cui c'è una levata di scudi su opportunità politiche e diritti umani, le cui condizioni in quel Paese fanno discutere. I tifosi sognano, ma l'interesse è reale e il discorso avviato da tempo. Tra l'altro, Suning, vendendo quote ai sauditi, avrebbe due vantaggi: 1) che questi, pur di entrare nel business, sarebbero disposti ad acquistare una quota di minoranza (anche se, quando si parla di quote importanti come il 30%, spesso il piano è acquistare la maggioranza nel corso del tempo); 2) darebbe a Suning la possibilità di scegliere, in base agli scenari economici, se riacquistare le quote vendute oppure vendere del tutto.
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