Li chiamano sorpresa. Matias Vecino e Roberto Gagliardini per La Gazzetta dello Sport sono proprio la "più bella sorpresa di questo avvio". In un articolo firmato da Matteo Brega si parla dei due centrocampisti nerazzurri che all'inizio hanno giocato poco e sono stati mandati in campo insieme quando si sono fatti male sia Marcelo Brozovic che Joao Mario e da allora "insieme hanno cominciato a funzionare dividendosi i compiti, perché pur essendo molto simili hanno anche caratteristiche diverse. Roberto più guardia, Matias più incursore e così si equilibrano i compiti tattici". Senza dimenticare che si tratta di un classe 1994, Gagliardini, e un classe 1991 Vecino e quindi con del potenziale ancora da sviluppare e buoni margini di crescita.
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Vecino-Gagliardini, i numeri crescono, con loro l’Inter funziona. E c’è ancora potenziale
Articolo de La Gazzetta dello Sport dedicato ai due centrocampisti nerazzurri e a quanto stanno facendo bene da quando Spalletti li ha mandati in campo insieme
IL CONFRONTO IN NUMERI - Non sono aumentati nelle ultime partite solo i minuti giocati, sono migliorati anche i numeri quanto a palloni recuperati, a passaggi riusciti e quelli che riguardano la media dei palloni recuperati e dei contrasti vinti. L'uruguaiano e l'italiano sono cresciuti molto e questi sono i loro numeri:
MINUTI GIOCATI - Gagliardini: 534; Vecino 798;
MEDIA PASSAGGI RIUSCITI - Gagliardini: 69 ; Vecino 60,8;
MEDIA PALLONI RECUPERATI - Gagliardini: 3,6; Vecino 7,8;
MEDIA CONTRASTI VINTI - Gagliardini: 3,8 ; Vecino 1,1.
I due hanno liberato Borja Valero da altri compiti e così può fare il trequartista come successo nelle ultime gare. C'è da registrare un miglioramento del centrocampista italiano che dopo l'Europeo con l'Under21 è rientrato quasi subito alla Pinetina per allenarsi e si è riposato poco, forse per questo a inizio stagione risultava un po' appannato. L'ex viola invece sta continuando piano piano ad adattarsi: Spalletti stesso, elogiandolo, ha spiegato che ora si sta vedendo il giocatore che pensava fosse e che i primi tempi sono serviti a capire cosa significa vivere sul pianeta Inter.
(Fonte: La Gazzetta dello Sport, 26-10-2017)
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