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La prossima settimana sarà decisiva per il destino di Fredy Guarin. L'agente sarà in Italia e siederà al tavolo con Piero Ausilio per capire come arrivare ad una soluzione che accontenti tutte le parti. Il colombiano, per il momento, sta zitto e si allena. Il campo, però, Guarin l'ha visto decisamente poco.
Aggregatosi durante la tourneé Usa, Guarin è con la squadra praticamente da 20 giorni. Un tempo più che sufficiente per rientrare in squadra in pianta stabile. Se fosse questa la volontà di Mazzarri, però.
Il tecnico sembra aver relegato Guarin a ultima scelta del centrocampo interista. Un tempo contro l'Eintracht, forse più del previsto visto che lo stesso Mazzarri ha ammesso di essere stato costretto a cambiare molti uomini per paura di infortuni, appena 20 minuti con il Paok, con mezza squadra rimasta ad Appiano.
Senza una punta (Botta), senza un interno (Krhin) e con l'altro comunque reduce da uno stop (Obi), sembrava essere arrivato il momento giusto per Guarin, che avrebbe potuto giocare sia davanti con Icardi che nel suo consueto ruolo di interno destro.
Un ruolo che, invece, è stato nuovamente assegnato a Jonathan. Un esperimento che Mazzarri ha iniziato a Pinzolo e sta continuando a portare avanti, nonostante il rientro del colombiano, che proprio lì dovrebbe giocare.
Un messaggio chiaro e inequivocabile: Guarin, in questa Inter, parte ormai in ultima fila, nonostante sia sul podio dei più pagati. Un messaggio che Mazzarri ha già recapitato con le scelte sul campo e che Ausilio recapiterà nell'incontro della prossima settimana con Marcelo Ferrerya, agente dell'ex Porto.
Si va verso l'addio ma senza sconti: a meno di 15 milioni Guarin non si muove e sarà una riserva di lusso.
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