I tempi di magra sul mercato per l'Inter non finiranno presto. I nerazzurri, negli ultimi tre anni, hanno accumulato perdite per 310 milioni di euro, e l'ultimo bilancio (chiuso a giugno del 2011) ha fatto segnare un rosso di quasi 87 milioni di euro, superiore ai 69 del 2010 e quasi doppio rispetto al limite dei 45 milioni di euro consentito dall'Uefa nei primi anni di Fair Play Finanziario.
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Viaggio nel bilancio Inter: ingaggi e introiti i problemi. Ma c’è speranza perchè…
I tempi di magra sul mercato per l’Inter non finiranno presto. I nerazzurri, negli ultimi tre anni, hanno accumulato perdite per 310 milioni di euro, e l’ultimo bilancio (chiuso a giugno del 2011) ha fatto segnare un rosso di quasi 87...
Il problema, poi, si estende anche ai ricavi. Nel 2010, anno assolutamente non da prendere ad esempio visto il triplete e gli inevitabili introiti superiori alla media, l'Inter ha generato un giro d'affari di 323,5 milioni di euro. Nel 2011 i numeri sono tornati nella norma, e l'Inter si è fermata a 268,8 milioni. Troppo pochi.
Per questo Massimo Moratti, in assenza per ora di investitori stranieri, ha chiesto di incrementare il più possibile i ricavi commerciali, e in questo senso la tournee in Indonesia è solo l'ultima delle iniziative studiate dai dirigenti nerazzurri.
Ma l'aspetto critico, per i tifosi, è quello relativo agli ingaggi. Al 30 giugno 2011, infatti, il costo dei dipendenti superava (di poco) il limite massimo del 70% stabilito dalle norme del Fair Play Finanziario. Per questo la strategia dell'abbattimento del monte ingaggi proseguirà, anche a scapito del valore del cartellino dei giocatori.
Samuel Eto'o è stato ceduto ad una cifra inferiore al suo valore reale, ma il monte ingaggi beneficierà enormemente dell'addio del camerunese. Lo stesso vale per Motta e Muntari, e a giugno si replicherà con gli addii di Chivu e Cordoba e il rinnovo a cifre contenute di Samuel.
Massimo Moratti, in 16 anni di Inter, ha speso oltre un miliardo di euro e ora, complice una congiuntura economica molto sfavorevole anche per l'azienda di famiglia, ha tirato il freno a mano. Ma l'Inter non potrà limitarsi al contenimento dei costi, sempre e solo a discapito della competitività della squadra.
Sponsor e tifosi, infatti, chiedono una squadra forte e giocatori validi per poter investire le loro risorse nell'Inter (solo la Pirelli investe 12,7 milioni di euro nella società nerazzurra). Perché un'Inter vincente piace ai tifosi ma soprattutto agli sponsor, che vogliono un ritorno d'immagine positivo, possibile solo con risultati soddisfacenti.
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