Il deludente pareggio ottenuto in extremis sul campo del Torino ha confermato una verità ormai nota da tempo in casa Inter: Marcelo Brozovic è il vero insostituibile della formazione nerazzurra.
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Inter, l’unico vice Brozovic è in Primavera: Inzaghi, coraggio o trova un piano B
Senza il centrocampista croato la squadra non gira: il tecnico lo sa, ma non è ancora riuscito a trovare una soluzione
Senza di lui è tutta un'altra squadra, quando manca lui è tutta un'altra squadra. In negativo. Il centrocampista croato è l'unico elemento della rosa interista in grado di dare equilibrio, di dettare i ritmi del gioco e di dare qualità alla manovra. Nessuno può svolgere i suoi compiti allo stesso modo, e Inzaghi si è dovuto scontrare duramente con questa realtà.
Rebus senza soluzione
Il tecnico nerazzurro, nelle (poche) occasioni in cui si è ritrovato a fare a meno di Brozovic, ha scelto di non derogare dal suo amato 3-5-2, sostituendo il croato con gli altri centrocampisti a disposizione: in cabina di regia si sono alternati Barella, Vidal e Vecino, sempre con risultati tutt'altro che soddisfacenti. Non per colpa loro, sia chiaro: semplicemente, non è il loro ruolo. Non presi in considerazione, per motivi diversi, Gagliardini e Sensi. La mancanza di un vero e proprio ricambio di Brozovic è un tema risaputo, e in viale della Liberazione si punta a colmare questa lacuna nel prossimo mercato. Ma, nel caso in cui il centrocampista croato dovesse saltare qualche altra gara da qui a fine stagione, il problema si ripresenterebbe.
Coraggio o piano B
La soluzione potrebbe essere già in casa: parliamo di Mattia Sangalli, capitano della Primavera interista e aggregato pressochè stabilmente alla Prima Squadra. Una provocazione, certo, ma fino a un certo punto: il classe 2002 è a tutti gli effeti l'unico elemento in grado di ricoprire il ruolo di regista, posizione nella quale gioca ormai da anni nel settore giovanile.
A questo punto le strade sono due per Inzaghi: o continua a insistere sul 3-5-2 ma, in mancanza di un clone di Brozovic, sceglie di osare dando fiducia al prodotto del vivaio nerazzurro, o cambia modulo e cerca una via alternativa, quel tanto invocato piano B che al momento non esiste. Insistere ancora adattando gente che non ha le caratteristiche per giocare da vertice basso del centrocampo, replicando le brutte figure rimediate contro Sassuolo e Torino, a questo punto della stagione rappresenta solo un autogol.
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