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Getty Images
Quando è sbarcato ad Appiano Gentile, sicuramente ci si aspettava un altro impatto da Arturo Vidal. Nelle prestazioni non sempre sufficienti del centrocampista cileno, gioca un ruolo principale la sua posizione in campo. Come sottolinea la Gazzetta dello Sport, il fatto che dal mercato non sia arrivato un altro mediano almeno all’inizio ha portato Arturo a giocare più indietro, "sacrificato in una mediana a due dove non ha né tempo né passo".
"Una posizione ibrida, un compromesso forzato: Arturo è stato “leggero” a volte nei passaggi, a volte nelle chiusure difensive, vedi i regali al Borussia Mönchengladbach. Soprattutto, non ha potuto fare ciò a cui aveva abituato, assaltare l’area. Il ritorno del cileno in una mediana a tre è servito proprio a riannodare i fili col passato, l’aria di casa ha poi fatto il resto".
"Vidal arriva, infatti, da una doppietta super in Cile-Perù, ora la sfida è ritrovare anche in Italia la sana abitudine al gol. Se oggi per il tecnico Barella è il “trequartista di destra”, Arturo sta diventando “il trequartista di sinistra” in un complesso gioco di pesi e contrappesi. Il tempo dirà se Conte insisterà sullo spartito, ma la sfida alla Dea ha dato una prima sentenza. L’esempio è quel Vidal in fuga che stava per metterla dentro e sulla ribattuta il tentativo del gemello. Quando quei palloni finalmente entreranno, il pendolo avrà completato il suo lavoro".
(Gazzetta dello Sport)
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