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Arrivato all'Inter nell'ultima sessione di mercato dopo un inseguimento durato diversi anni, Arturo Vidal è pronto a dare il suo contributo per la causa nerazzurra. L'obiettivo è uno solo: vincere. Il centrocampista cileno ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport.
Vidal, lei ha vinto ovunque. Perché è convinto di riuscirci anche all'Inter, dove un trofeo manca da quasi 10 anni?
"Perché ci sono un progetto serio e un allenatore che ha sempre voglia di vincere. Lo scorso anno la squadra era forte ed è andata vicina a conquistare l'Europa League grazie a giocatori "affamati". Il gruppo ha tutto per ottenere qualcosa di importante e ora sono arrivato anche io...".
Si parla di lei all'Inter dall'estate 2019, ma è sbarcato a Milano solo da un mese. Perché questo ritardo?
"A Barcellona stavo bene: lì c’era un bel gruppo, con compagni che sono diventati più che amici. Quando uno è felice, vuole rimanere dove sta. Dopo le cose sono cambiate e ho preso la decisione di venire qua. Ho tanta fame di rivincere il campionato e il sogno di conquistare la Champions".
Nella sua decisione quanto ha pesato la presenza di Conte?
"Sono qui soprattutto per lui. Siamo stati tre anni insieme alla Juventus, abbiamo vinto e quella è stata un'esperienza indimenticabile. Lui mi voleva: abbiamo parlato tanto la scorsa estate e sia lui sia la società hanno fatto il massimo per farmi venire all'Inter".
Quale compagno l'ha sorpresa di più finora?
"Hakimi, Lukaku, Lautaro... Qui sono tutti fortissimi e anche giovani. Se imparano dal mister, ci toglieremo delle soddisfazioni".
Lukaku può vincere la classifica dei cannonieri?
"Sì, secondo me sì. Romelu è davvero un top".
Le danno fastidio le critiche che ha ricevuto in questo inizio di stagione o per un giocatore orgoglioso e vincente come lei sono solo uno stimolo?
"Per me sono uno stimolo, però tante volte sento e leggo critiche senza senso. Nel calcio quando uno fa una bella partita diventa un fuoriclasse, mentre se un campione sbaglia un incontro, di colpo viene considerato scarso. Certi giudizi non mi interessano: sono 15 anni che gioco a calcio al massimo livello e so come vanno le cose. Normale che tutti parlino di me e che mi critichino, ma io sono molto tranquillo e cerco di fare bene quello che chiede l'allenatore".
In campo come si trova ad agire qualche metro più indietro rispetto al solito? Ora è più un mediano che un "assaltatore"...
"E' una posizione nuova perché ho sempre giocato più avanti anche per sfruttare le mie caratteristiche realizzative. Ora la squadra ha bisogno che stia più dietro, che aiuti la difesa. Arriverà anche il momento in cui tornerò a far gol. Ho sempre segnato in carriera e ci riuscirò anche all'Inter".
A che percentuale di forma è adesso Vidal?
"Mi sento abbastanza bene e finora ho giocato quasi sempre, ma posso fare di più. Voglio essere importante per la squadra".
Che Conte ha ritrovato a Milano? E' davvero "diverso", più buono anche con voi giocatori?
"No, è lo stesso della Juventus. Lui ama il calcio, te lo fa sentire e ti trasmette la sua passione e la sua voglia di vincere".
Quindi con voi nello spogliatoio non è "tenero"?
"Tenero? Si arrabbia molto se sbagli e te lo dice in faccia, davanti a tutti".
E' l'allenatore con cui ha avuto più feeling in carriera?
"Sì anche se ne ho avuti altri con i quali sono stato bene. Con Conte, però, siamo alla seconda esperienza insieme e mi trovo a meraviglia".
Deluso dai risultati dell'Inter in questo inizio di stagione?
"Per come abbiamo giocato meritavamo di più. Molto di più. Senza certi errori le avremmo vinte tutte e invece...".
Ha più rammarico per il ko nel derby o per quello di Madrid?
"Per tutti e due. Il Real è una delle squadre più forti del mondo, ma ce la siamo giocata faccia a faccia e questo è positivo. Dispiace per il risultato. Non dimentichiamoci però che l'Inter ha avuto la forza di rimontare dal 2-0 al 2-2 e di sfiorare la vittoria. Se mettiamo a posto alcune cose, ci toglieremo delle soddisfazioni".
In Champions la qualificazione agli ottavi è ancora possibile?
"Sì, abbiamo molta fiducia e sono convinto che andremo avanti. Finora abbiamo lasciato per strada 2-3 punti e dobbiamo riprenderceli".
E' giusto pronunciare la parola scudetto oppure a -5 dal Milan è meglio non farlo?
"Io quella parola non ho paura di pronunciarla perché in carriera ho vinto molto e sono venuto qua all'Inter per continuare a farlo. Sono convinto che riusciremo a sollevare un trofeo importante".
La Juventus è ancora la favorita per lo scudetto?
"Sì. La favorita numero uno".
Che effetto le farà sfidare la Juventus con la maglia dell'Inter addosso?
"Un po' strano, ma darò sempre il massimo per la squadra che ha fatto di tutto per avermi. Io sono uno che lascia sempre il cuore in campo e lo farò sia contro la Juventus sia contro gli altri avversari che sfideremo".
E' pronto per il match di domani a Bergamo?
"Sì e non sarà facile. L'Atalanta e il Napoli sono le squadre della Serie A che più mi sono piaciute finora. L'Atalanta magari lascia qualche spazio, ma esprime un calcio intenso e bello. I risultati degli ultimi anni non lasciano dubbi".
In caso di vittoria dello scudetto è pronto a tagliare la cresta?
"No, la cresta non si tocca. Magari a fine carriera... Ora però no: è parte del mio modo di essere. In campo e fuori".
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