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Dalla lotta scudetto al rinvio di Inter-Sassuolo fino alla nuova vita di Eriksen e Perisic. Christian Vieri, ex attaccante - tra le altre - dei nerazzurri e della Nazionale Italiana ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de' La Gazzetta dello Sport e ha parlato della squadra di Antonio Conte e di tanto altro.
«Juventus inguardabile». Ci dica, Christian Vieri: Lapo Elkann ha esagerato?
"Forse lo è stata nella partita con il Benevento, ma io parto da più lontano: se vinci nove scudetti di fila, prima o poi uno lo perdi. Poteva essere l’anno scorso o l’anno prossimo, ma doveva succedere. Ed è successo a Pirlo".
Non così, però.
"Invece ci sta: il Liverpool dominava, e ad un certo punto sembrava allo sbando. Ci sta anche se hai Ronaldo, ci sta perché questa Inter è più forte e ha più fame di vincere".
Meno fame uguale fine di un ciclo della Juve?
"Giocare meno o non essere quelli di dieci anni fa, come Buffon e Chiellini, è fisiologico. Ma nonostante chi critica e basta - io li chiamo “quelli che non sanno” - non guardi queste cose, la Juve ha anche comprato pensando al domani. Chiesa è futuro. Kulusevski, Mc Kennie e Arthur sono futuro. De Ligt, Demiral, Bentancur: futuro. Tutti dovrebbero pensare al futuro quanto al presente, non solo la Juve".
Sarebbe un errore un futuro Juve senza Pirlo?
"Io lo vedo ancora in panchina: non credo che la Juve possa cambiare tre allenatori in tre anni. E non puoi essere un maestro dopo Barcellona e la partita dopo uno che non ha abbastanza esperienza".
«Credo ancora nello scudetto»: Pirlo lo dice solo perché lo deve dire?
«Lo dice perché un allenatore ha il dovere di crederci. Io invece non ci credo: la Juve questo scudetto non lo vince».
«Molto più quadrata, determinata, pronta. E anche bella, da un po’. Come il Milan: il calcio è il gioco del diavolo, in dieci partite può succedere tutto».
Infatti Ibrahimovic ci crede.
«Oggi il Milan è dietro di sei punti: sono due partite, fa bene a crederci. Dopo una batosta, si sono sempre rialzati: sconfitta con il Manchester di giovedì sera e grande vittoria a Firenze».
«Adesso cadono...», e non cadono mai: troppo pessimismo, o Milan più forte di quello che si è pensato?
"Grande fame anche loro: il Milan merita di essere dov’è, altro che cadono. Sono liberi di testa e ora giocheranno una partita alla settimana".
Si diverte a vedere l’Inter?
"Alt: mi dice chi gioca bene 38 partite? E comunque, anche quando giocano così così, è difficile batterli: chiedete all’Atalanta. Per uno scudetto le vittorie “sporche” pesano".
Peserà tornare a giocare 20 giorni dopo l’ultima partita?
"Si è detto che il rinvio di Inter-Sassuolo li ha avvantaggiati, magari sarà il contrario: tre settimane sono tante".
Più spazio a Eriksen e Perisic: l’Inter gioca meglio?
"Molto meglio, mossa decisiva: Conte ha capito che stava sbagliando. Eriksen ha dato qualità, Perisic sacrificio e ci metto anche Sanchez. Bravi loro a farsi trovare pronti e Conte a cambiare idea".
Chi gioca meglio, in Italia?
"Io metto sempre prima l’Atalanta. Velocità, forza, aggressività e guardate l’attacco, guardate com’è devastante Muriel. Altro che intrusa, come dice Gasp: le manca solo il nome, ma lo status è quello di Juve, Inter, Milan. E ora si gioca una volta alla settimana: andrà a duemila".
Azzardi: a chi lo scudetto e chi va in Champions?
"E perché dire cazzate? Dico solo questo: per lo scudetto è un discorso tra Inter e Milan e per la Champions c’è un posto libero: non posso pensare che la Juve non ci vada. Se lo giocano Atalanta, Napoli e Roma".
Perché abbiamo fallito in Champions?
"Perché Atalanta e Lazio non possono competere con Real e Bayern. E perché Juve e Inter dovevano giocare meglio: adeguarsi alla Champions, non speculare, avere più qualità".
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