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Christian Vieri si confessa a Sky Sport e ripercorre tutta la sua esperienza interista. Un'esperienza fatta di luci e ombre: "Dovevamo vincere e non eravamo attrezzati per farlo: Juve e Milan erano più forti di noi. Abbiamo perso uno Scudetto da soli, il 5 maggio 2002, ed è stato molto pesante: secondo me, se avessimo vinto lì, sarebbe cambiato tutto. E invece Ronaldo è andato via, Cuper dopo 4 mesi è andato via, tanti giocatori sono andati via".
LA COPPIA CON RONALDO, IL GRANDE RIMPIANTO - "Ci facevamo male una volta lui, una volta io; una volta lui, una volta io. Non abbiamo mai giocato 20-30 partite insieme. Però eravamo la coppia dei sogni, perfetti. Io l’avevo detto al Presidente: 'Non cederlo, non cederlo! Ha vinto il Mondiale e lo cedi ora? Lo stiamo aspettando e lo cedi ora? E io che faccio qua? Però era o lui o Cuper. Quello che eravamo io e Ronaldo all’Inter rimane e rimarrà per sempre! Cioè, i due più forti che l’Inter abbia mai avuto!".
I PEDINAMENTI - "Non ce n’era proprio motivo: non facevo niente! Tutti dicevano che Vieri usciva la sera, ma lo facevo solo la domenica, come tutti. Quindi non c’era nessuna cosa per far sì che mi dovessero intercettare o pedinare, non c’era un perché. Io, quindi, guardo alla parte di quei sei anni in cui ho giocato, i compagni, i gol, anche le sconfitte. Tutto quanto è sempre e comunque bello, perché giocare titolare nell’Inter è sempre una cosa importante".
IL PERDONO - "Ormai non ci penso più. Se ho perdonato il Presidente Moratti? Ma sì, è stato il mio Presidente per sei anni, mi ha comprato a 90 miliardi, mi ha fatto dei contratti alti e gli sarò sempre riconoscente per questo. Ho fatto 132 gol e gli ho fatto vendere tante magliette col numero 32! Quindi, ho la coscienza a posto"
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