Nel 2003 si ritira per un episodio particolare: il figlio un giorno tornò a casa da scuola con un disegno di tutta la famiglia, ad eccezione di suo padre: era un tale colpo che lo ha costretto al ritiro: "È stato un periodo abbastanza difficile, non era facile vivere con uno come me. Tenevo tutti gli yogurt messi un un certo modo, i miei vestiti erano ordinati per colore, posteggiavo sempre nella stessa maniera con le ruote ad una certa distanza dal marciapiede, e perfettamente allineate tra loro". Poi arriva la chiamata di Simeone che lo vuole come vice all'Estudiantes: "Simeone scherza dicendo che aveva impedito che mi suicidassi, ma eravamo tutti e due lavoratori molto ossessivi e duri e abbiamo avuto un grande momento. Quando Diego ha deciso di trasferirsi all'estero, a Catania nel 2011, non potevo andare con lui. Mia figlia aveva due anni, aveva appena divorziato e io non voglio smettere di vederla. Ciò che egli è riuscito a raggiungere con l'Atletico Madrid è stato notevole. E' senza dubbio uno dei migliori allenatori al mondo in questo momento". Adesso Vivas è uno dei migliori allenatori in Argentina e attualmente allena l'Estudiantes: "Sto imparando. E' un onore essere paragonato a Diego Simeone, Mauricio Pochettino e Marcelo Gallardo, ma rimango equilibrato, sono solo all'inizio. In Argentina se vinci una partita sei il migliore allenatore, ma poi se perdi sei il peggiore".