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Wanda Nara, intervistata da SportWeeek, ha raccontato i dettagli dell'estate movimentata di Mauro Icardi, finita col rinnovo del centravanti rosarino con l'Inter fino al 2021: "Noi donne, se ci mettiamo in te- sta una cosa… Io non ho mai detto “Mauro vuole andare via” ma “Mauro vuole restare”. Lui sogna di essere una bandiera per l’Inter come Totti lo è per la Roma. Ed è ovvio che avrei preferito rimanere a Milano anch’io: sono incinta, i figli più grandi sono ben inseriti a scuola. Non si sarebbe dovuta muovere una sola persona. Noi siamo proprio tanti!».
LA TELEFONATA CON AUSILIO - «Da tre anni lo aiuto con le questioni che riguardano l’immagine, avevo già concluso accordi con marchi importanti. Faccio la modella da quando ho quattro anni e mi sono sempre occupata personalmente dei miei contratti. Quando nel 2014 è scaduto il contratto con il procuratore, mi ha detto: “Continua da sola che sai fare bene”. E così chiamai Piero Ausilio: “Ciao Wanda, come va? Avevi bisogno di qualcosa?”. “Volevo presentarmi: sono la manager di Mauro!”. Secondo me gli è caduto il telefono di mano”».
IL RAPPORTO CON IL DS NERAZZURRO «Torniamo amici come prima: è un gran professionista. Non si sa a quanti soldi, tantissimi, ha rinunciato Mauro per restare all’Inter e che la Juve ha cercato di prenderlo fino a due minuti dalla mezzanotte del giorno in cui poi ha concluso con Higuain. L’offerta del Napoli era importante e meritava rispetto. De Laurentiis mi aveva proposto un film. Ho detto no: dove trovo il tempo con cinque figli?».
ALTRI GIOCATORI LA VOLEVANO COME MANAGER - «Due nazionali argentini e un azzurro che gioca nell’Inter, ma c’è tanto da fare con Mauro. Ansaldi, il suo compagno, lo prende in giro: “Tu sei uno quando parli con Wanda moglie e un altro quando parli con Wanda manager”. E mi becco i vaff da tutti e due, sia il marito che il giocatore!»
L'UOMO PIU' DELL'ATTACCANTE - "Icardi è meglio come uomo che come attaccante. Mi aiuta moltissimo. Alle 7.30 inizio a chiamare tutti i bimbi. Mauro porta a spasso il cane e prepara la colazione per i ragazzi. I social per noi sono un business. In Argentina se ti fai un tweet magari sei stata pagata, facendo vedere un oggetto o un capo di abbigliamento. La gente giudica ma non vedrete mai una foto nostra in una discoteca».
(SportWeek-Gazzetta dello Sport)
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