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Un aneddoto con Mourinho?
—"Mi ha chiamato prima di chiunque altro quando è arrivato all'Inter. Ero a Roma, anch'io in scalo per Buenos Aires, e il mio cellulare con il prefisso del Portogallo sul telefono. Ho risposto: “Ciao Javier, sono José Mourinho. Ho appena firmato con l'Inter e sono il tuo nuovo allenatore. Sarai il mio capitano Non vedo l'ora di iniziare a lavorare insieme e mi dispiace per il mio italiano". Parlava un italiano perfetto e non era ancora venuto in Italia. È stato allora che ho capito quanto fosse preparato e coinvolto, mi ha scioccato. 'Questa è roba seria', pensai allora".
Quando hai litigato l'ultima volta?
—"Mi sono molto arrabbiato per un episodio che ha coinvolto la Juventus quando ci siamo qualificati per l'ultima finale di Coppa Italia, qualche mese fa. L'atteggiamento delle persone che lavorano per il club mi ha infastidito molto".
Quale partita giocheresti di nuovo?
—"Due. Una per godermela ancora e un'altra per cambiare il destino. Giocherei ancora la finale di Champions League del 2010, per rivivere quella notte magica al Bernabéu. E darei tutto per giocare ancora e vincere la partita contro la Svezia, quella che ci ha lasciato fuori dal Mondiale in Giappone".
Hai provato a portare Bielsa all'Inter?
—"Ho parlato con Marcelo per vedere se c'era qualche possibilità, ma non eravamo ancora molto chiari sul tipo di allenatore che volevamo. Voleva sapere se poteva essere un'opzione e a quel punto ho detto di sì".
Ho riassunto i tuoi 50 anni in 5 momenti.
—"La nascita dei miei tre figli; aver lavorato con mio padre come aiutante muratore; la vittoria della Champions League, l'esordio in Nazionale… e il gol contro l'Inghilterra ai Mondiali di Francia '98".
(La Nacion)
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