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Ci siamo. Su Inter Channel parla il capitano. "Crediamo ancora allo scudetto e torneremo a vincere già da sabato", è l'annuncio di Javier Zanetti nel lungo racconto che, negli studi di Appiano Gentile, con Edoardo Caldara e Roberto Scarpini, si sviluppa sulle tante, tantissime, domande dei tifosi nerazzurri. Proprio loro, i tifosi dell'Inter, che domanda dopo domanda diventano sempre più protagonisti fino a quando si parla dell'ultimo derby milanese: "L'ho raccontato stamattina al presidente per condividere con lui quello che ho provato. Al termine della partita, stavo andando via con mia moglie, i milanisti mi urlavano contro e guardando loro, ho detto a Paula "è proprio bello essere interisti' ".
E se è così bello esserlo, come potrebbero non vivere questa passione coloro che sono i veri discendenti di quella che è una bandiera nerazzurra. Un tifoso ci scherza su e chiede al capitano che cosa accadrebbe se Ignacio, il primogenito, un giorno confessasse al papà la sua fede milanista: "State scherzando, vero? - si guarda intorno il capitano e con tutta la massima fierezza possibile replica - I miei figli sono solo interisti".
Nessun dubbio quindi, per chi mai ne avesse avuti, e avanti con il segreto alla base dell'essere e pensare la vita come Javier Zanetti: "Bisogna crederci sempre, al di là delle difficoltà che tutti possono avere e che possono essere più o meno grandi". E qualche difficoltà, dopo gli episodi del match tra Inter e Schalke, l'avranno sicuramente avuta Chivu e Ranocchia che hanno rimediato rispettivamente un'espulsione e un autogol: "Cristian ha chiesto scusa a tutti dopo la partita, ma sinceramente il secondo cartellino giallo non lo meritava, è stato esagerato. Andrea sta facendo talmente bene da quando è in questa squadra che non gli si può dire nulla, si tratta di incidenti che possono capitare a chiunque. Un k.o colpa degli errori difensivi? Sarebbe troppo facile dare la colpa ai quattro difensori - replica Zanetti -. Una squadra inizia a difendere con gli attaccanti e noi non dobbiamo cercare un colpevole. Poi, ripeto, può anche essere un problema di condizione, dopo le tantissime partite giocate consecutivamente senza sosta ed ad alti livelli. Se la sosta per le nazionali può aver tolto la tensione psicofisica sulla quale si era basata questa rincorsa? Può darsi e magari aver fatto bene ad altre squadre..".
"Pasta, pollo, carne, insalata, patate, acqua, nessuna bibita gasata se non dopo la partita". Non si annunciano risultati immediati su tutti e non basterà solo questa dieta per trasformarsi in un sempreverde Zanetti, ma il capitano la svela ai tifosi prima di una promessa che forse nessuno di loro vorrebbe ascoltare mai: "Quando non mi sentirò più utile per questa squadra sarò il primo ad informare l'allenatore della mia situazione e a dare spazio ai miei compagni, anche se il mio contratto sarà ancora valido". E se da qual momento, Zanetti iniziasse a immaginarsi come presidente dell'Inter? "Non dipende da me - sorride il capitano -, ma mi piacerebbe avere un ruolo importante in società". Noi saremo accanto a lui anche allora.
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