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Zanetti: “Solo Inter, mai altrove. Triplete unico, ricordate Eto’o? Perisic e Brozovic…”

Dario Di Noi

In occasione dell’ultimo impegno di Inter Forever a Rijeka, il vice presidente nerazzurro Javier Zanetti si è concesso in una lunga intervista al quotidiano croato Novilist. Tanti i temi trattati, molti – ovviamente – legati...

In occasione dell'ultimo impegno di Inter Forever a Rijeka, il vice presidente nerazzurro Javier Zanetti si è concesso in una lunga intervista al quotidiano croato Novilist. Tanti i temi trattati, molti - ovviamente - legati alla sua Inter.

INTER - "Cosa significa il matrimonio infrangibile con l’Inter? Significa poter continuare il nostro rapporto anche dopo aver concluso la mia carriera. Sono al 21esimo anno in nerazzurro. L’Inter mi ha dato così tanto da non poter immaginare di far parte di un altro club. Non esistono soldi, nessuna quantità di denaro che potesse farmi andare via. L’Inter è sempre stata una grande e unita famiglia. Al momento vive una crisi di risultati, un fenomeno ciclico che è normale nel calcio. Mi hanno aperto le porte quando ero giovane, dopo 4 anni mi hanno dato la fascia di capitano che avrei indossato per 15 anni. Ora ho assunto un nuovo ruolo, quello di vice presidente, e nel contempo posso occuparmi della mia fondazione PUPI, a cui sono molto legato. Sono orgoglioso di far parte anche della nostra squadra di vecchie glorie, Inter Forever".

SCONFITTE PEGGIORI - "Il 5 maggio a Roma e le eliminazioni dell’Argentina dalla Coppa del Mondo".

TRIPLETE - "Il Triplete è stato il risultato di molti anni di lavoro sistematico. Un’emozione unica, irripetibile sollevare quel trofeo da capitano dell’Inter dopo 45 anni! A Barcellona siamo passati giocando uno in meno. Vi ricordate come si è sacrificato Eto’o? Quella partita non finiva mai. Sapevamo chi fosse più forte. La gente può dire ciò che vuole sulle nostre tattiche difensive, quella era la maniera che tutti avrebbero adottato per giocare contro quel Barcellona. E alla fine noi abbiamo vinto".

CAMPIONATO - "Fino a Natale siamo stati primi. Nell’ultimo mese la squadra è tornata a giocare bene, il danno c’è stato nella sconfitta col Torino che ha interrotto una buona serie, che è ripartita contro il Frosinone. Ora mancano sei partite, dobbiamo cercare di fare più punti possibili. Ci sono stati un sacco di cambiamenti nel modo di giocare della squadra, dopo Natale abbiamo perso compattezza. Una sola formula poteva farci uscire dal periodo di crisi: il lavoro! Cercando di ridurre il numero di errori".

PERISIC e BROZOVIC - "Sono due grandi giocatori, ci stanno dando il loro contributo. Siamo felici che facciano parte della nostra squadra, perché sono giocatori di classe. Credo che permetteremo loro di darci ancora di più. Possono aiutare se stessi, l’Inter e la Croazia".

KOVACIC - "Suarez ha detto che l’Inter non aveva bisogno di vendere Kovacic? Kovacic è andato via in accordo col club. Con Mateo sono rimasti ottimi rapporti, è andato in un grande club. Potrà fare una grande carriera, questa è la cosa più importante"

ALLENATORI - "Ho avuto Mourinho e Maradona, due allenatori con pensieri e opinioni diverse. Ma non dimentichiamo quello che Maradona ha fatto per l’Argentina e quello che Mourinho ha fatto per il calcio mondiale"

MARADONA o MESSI - "Non è bello fare paragoni. Maradona è stato il migliore al suo tempo, oggi il migliore è Messi"

MONDIALE 2010 - "E’ stata una decisione del ct Maradona non convocarmi. Non ho potuto fare nulla, ma non ho mai avuto risentimenti. Allora ero un po’ deluso perché avevo giocato tutte le partite di qualificazione. So solo che ho fatto del mio meglio, non saprò mai perché sono rimasto fuori dalla lista. Non importava il fatto che avessi 37 anni, avevamo vinto tutto con l’Inter. Ho giocato in tante posizioni. Maradona ha sempre cercato di essere un allenatore unico, come lo era da calciatore".

FILOSOFIA - "La disciplina è il fondamento di tutto, nel calcio e nella vita. Ho sempre rispettato lo sport come una professione che mi ha permesso di godere del mio lavoro. Il problema più grande è essere costantemente ad un livello elevato".

NUMERO 4 - "Perché il numero 4 e non il 22 come da giovane in Argentina? Quando sono arrivato all’Inter nel 1995 c’era il 4 libero. Il terzino destro nel mio paese è chiamato proprio ‘quattro’, non ‘due’ come in Europa. In Argentina, le maglie le distribuivano in ordine alfabetico. Sono grato all’Inter e al fatto che abbia ritirato la mia maglietta numero 4"

CROATI - "I tanti croati nella nostra serie A confermano il valore del calcio di questo paese. Una grande scuola, in corso già dalla generazione precedente. Boban era un genio, Boksic non riuscivi a fermarlo. E ricordo Olic in finale di Champions League. Siamo felici anche noi con i nostri croati, Perisic e Brozovic. La Croazia sarà protagonista ai prossimi europei. Ci sono giocatori di grande classe, ma soprattutto un mix di volpi esperte e giovani leoni. Ricordo la partita di qualificazione giocata a San Siro con l’Italia. Questa squadra deve fare un passo in avanti collettivo. Così otterrà grandi risultati. Il centrocampo della Croazia con Modric, Rakitic, Kovacic, Perisic e Brozovic? Terribilmente forte! La Croazia ha le potenzialità per raggiungere la semifinale, tutto è possibile. La mia favorita è la Germania. L’Italia ha una grande tradizione. La Francia? Li avevo dimenticati, hanno ottimi giocatori. Il campionato europeo sarà molto interessante. Mi aspetto altissima qualità"

MISTER - "Quanto contano oggi? Sono molto importanti. Guardate Ranieri, che a Leicester sta facendo un miracolo. E’ un signor allenatore, alla mano. E’ stato il mio mister all’Inter. Così come conta l’allenatore, contano i giocatori, ma non dimentichiamo il personale del club. Nessuno vive su un’isola deserta. Quando tutti vanno nella stessa direzione, è molto più probabile che il club raggiunga il successo"

FILM e CANZONI - "Ho fatto un film sulla mia carriera, è stato emozionante. Canto in Pazza Inter? Amala, sempre!"

(Novilisti.hr)