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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex capitano e attuale vicepresidente nerazzurro Javier Zanetti, ha parlato del derby di domenica e del progetto societario per il futuro:
Vicepresidente Javier Zanetti, che derby sarà?"Mi aspetto ulteriori segnali di crescita sotto tutti i punti di vista. Una vittoria aumenterebbe l’autostima di un gruppo che si sta già dimostrando compatto e totalmente coinvolto dal nuovo corso tecnico".
È dunque Spalletti il valore aggiunto di questa Inter?"Il nostro tecnico dedica tutto se stesso al lavoro, è sempre sul pezzo e ha uno staff di altissimo livello. Guarda negli occhi la squadra in ogni occasione, è sincero, leale e geniale, e per questo i giocatori lo seguono ciecamente".
Squadra incompleta per buona parte della critica, secondo lei dove può arrivare l’Inter?"Premetto che per noi la squadra ha già un grande valore tecnico, siamo convinti che il gruppo sia solido e completo. In generale in questa stagione vogliamo e possiamo dare fastidio a tutti, poi l’obiettivo principale è sicuramente quello di tornare in Champions League. Anzi, dobbiamo tornare nell’Europa che conta, lo impone la storia del club. E vincere domenica ci porterebbe fuori dal gruppone, avrebbe il sapore di un primo importante strappo. Stiamo costruendo un grande futuro, sia come società sia come squadra, i tifosi possono stare realmente tranquilli. Suning è una garanzia in questo senso".
Icardi uomo simbolo?"Da quando è con noi continua a migliorare. Si è per esempio conquistato la Seleccion sul campo, lavorando duro, senza farsi condizionare da niente. È un professionista serio, davvero innamorato dell’Inter, e qui da noi vuole riuscire a vincere qualcosa di importante".
Chi le ricorda? "Attacca la porta come Crespo. Hernan era letale negli ultimi sedici metri, fra i più bravi che abbia mai visto".
Che Milan si aspetta? "Pericoloso, gara d’altronde decisiva per entrambi nella corsa per la Champions. Sarà un grande derby".
Nostalgia dei tempi in cui lei e Maldini guidavate le squadre in campo?"Giocare Inter-Milan a San Siro, con 80.000 persone sugli spalti, è un’esperienza unica al mondo. Con Paolo abbiamo poi vissuto derby storici, fantastici, pieni di fuoriclasse. Si fermava il mondo per vedere Inter-Milan. Gare sentitissime, grande rispetto in campo e fuori. Ancora oggi è bello rivedersi in giro per varie iniziative".
Javier Zanetti, tre anni da dirigente: inizia a essere un periodo importante."Sì, una grande esperienza, ho studiato molto, continuo a farlo, e oggi inizio a sentirmi completo in questa veste. Il mio approccio è stato lo stesso che avevo da calciatore: grande umiltà, voglia di crescere e amore per un club che mi ha dato moltissimo, non solo nella vita sportiva, ma soprattutto umanamente".
È di fatto lei la continuità in un’Inter che dopo lo storico Triplete ha avuto parecchi scossoni societari."Mi fa piacere, sento sempre grande amore intorno a me, in ogni modo i tifosi possono stare tranquilli in generale perché c’è una proprietà che ha realmente a cuore il club, lo vuole riportare in cima al mondo, e lo dimostra coi fatti. Oggi ci sono ruoli chiari in ogni settore, competenze importanti e voglia di fare squadra, sempre. Ognuno ha compiti ben precisi, c’è una parte tecnica di altissimo livello con in evidenza il d.s. Piero Ausilio, Luciano Spalletti e il coordinatore dell’area tecnica di Suning Sports Walter Sabatini. E c’è poi un ulteriore grande gruppo che lavora su tutto ciò che serve per ammodernare strutture e infrastrutture, per portare il brand Inter in ogni angolo del mondo con sempre maggiore forza. E’ iniziata una nuova era, anche a livello di strategia della comunicazione...".
In che senso? "Penso alla piattaforma digitale che abbiamo appena presentato, Inter Media House, un progetto internazionale che ci consentirà di allargare ovunque la base dei nostri tifosi. Forniremo contenuti quotidiani in tutto il mondo, attraverso i nostri vari canali informativi. Come dice il nostro CEO Antonello, le società di calcio sono sempre più società di intrattenimento e media company. Vorrei poi evidenziare anche il tanto sociale che facciamo da tempo con Inter Campus, fiore all’occhiello riconosciuto dalle massime istituzioni del calcio mondiale. L’Inter ha sempre avuto un’attenzione particolare per il sociale: da quest’anno mi sto occupando anche di potenziare il progetto Inter in the Community già attivo su diverse iniziative a beneficio di persone in difficoltà".
Il popolo nerazzurro ha però mostrato parecchia delusione dopo l’ultima campagna acquisti, c’è un pizzico di preoccupazione sulla reale volontà di Suning di rinforzare la squadra. Può tranquillizzare la sua gente?"Basta attenersi ai fatti. Suning ha investito molto fin dai primissimi giorni. Non è mai mancato un appoggio concreto a ogni componente del club. Certo, dobbiamo fare i conti con il fairplay finanziario, e noi rispettiamo le regole, sempre. Ma lo sguardo è già oltre, presto potremo tornare a regime pure a livello di mercato, intanto la garanzia migliore per i tifosi è appunto nei fatti, nelle varie iniziative descritte prima, nella ristrutturazione della Pinetina, nella ricerca di un nuovo centro sportivo per il settore giovanile e nei grandi progetti di ammodernamento che coinvolgono San Siro, il nostro stadio, il Meazza. Insomma, parliamo di progetti a lunga scadenza che evidenziano la volontà della proprietà di legarsi per molto tempo a Milano e all’Inter. Non a caso Steven Zhang, figlio di Zhang Jindong, si è stabilito qui fin da subito. I successi sul campo sono la conseguenza di una grande società, e noi stiamo concretamente gettando basi di cemento armato. Siamo sempre più solidi, state tranquilli, e il nostro lavoro è riconosciuto anche a livello internazionale: siamo parte attiva nell’ECA, e godiamo della stima sincera di FIFA e Uefa, io stesso ho un rapporto diretto coi vertici mondiali ed europei. Sto poi seguendo dei progetti strategici che portano il brand Inter in tutte le parti del mondo, come ad esempio le nuove Academy che abbiamo aperto in Giappone, Argentina, Cina, Arabia Saudita e Brasile".
È appunto tempo di derby, e la sfida è anche politica. Sappiamo che non vi sono piaciute alcune dichiarazioni dell’amministratore delegato milanista Fassone riguardo al capitolo debiti. "I percorsi scelti dai due club sono molto diversi. Anche qui mi rifaccio ad Antonello e ribadisco che l’Inter guarda solo in casa propria. Le nostre strategie sono chiare, alla luce del sole, e solo a quelle pensiamo".
(Fonte: Mirko Graziano, La Gazzetta dello Sport 11/10/17)
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