Il protagonista della puntata di questa sera di Inter Legends è Javier Zanetti che sabato ha salutato il mondo nerazzurro in vista del suo ritiro.Il Capitano dell'Inter si è raccontato ai microfoni di Alessandro Villa di Inter Channel, ripercorrendo la sua carriera e rivivendo la sua lunga avventura con la maglia nerazzurra, tra sconfitte e successi, lacrime e sorrisi.
copertina
Zanetti: “Inter casa mia. Tardelli voleva vendermi. Infortunio? Volevo tornare per i tifosi. Interesse Real? Ho scelto col cuore”
Il protagonista della puntata di questa sera di Inter Legends è Javier Zanetti che sabato ha salutato il mondo nerazzurro in vista del suo ritiro.Il Capitano dell’Inter si è raccontato ai microfoni di Alessandro Villa di Inter Channel,...
Fondazione Pupi
Importantissima iniziativa, aiutiamo tanti bambini.
Real Madrid
Grandissimo club, ho grandissimo rispetto, ma io ho fatto sempre la scelta giusta che mi indicava il cuore: l'Inter.
Avvocato Prisco
Avevo un grandissimo rapporto con lui. Lui e Giacinto Facchetti ci guardano e ci danno la forza. Hanno fatto grande questa società.
Papa Francesco
Grandissima persona. Ho portato tutta la mia famiglia per vivere questo grande momento, rimarrà nel mio cuore.
Fascia da Capitano
Sono tantissime, ringrazio il mio amico che me le ha realizzate.
Eros Ramazzotti
Grande amico, mi piacciono molot le sue canzoni. Tante volte dopo le partite di serie A non mi addormentavo per cantare le sue canzoni.
Paula
Sposare la donna che si ama e formare una famiglia, è stata per me una cosa importante. Si vede tutto l'amore che ci unisce.
Auguri di pronta guarigione
E' stata una bellissima sorpresa per me. E' stata una grande dimostrazione di rispetto nei miei confronti. Ancora ringrazio con tutto il cuore.
28 aprile 2013 - infortunio
Dolore tremendo, ho capito subito che si trattava di un infortunio molto grave, ma volevo tornare. Per tanti questa era la fine della mia carriera, ma per me non è stato così, ho ribadito che volevo recuperare, volevo dimostrare di poter giocare ancora, così è stato. Avevo detto di voler giocare ancora una partita davanti ai miei tifosi. Quei 12 minuti contro il Livorno in casa è stato bellissimo, ho provato tante sensazioni. Sono tornato, ho sentito il calore dei miei tifosi e mi sono sentito realizzato in quel momento.
Coppa Italia contro il Palermo
Allenatore nuovo, Leo. Era la sua seconda esperienza da allenatore dopo il Milan. Feeling particolare, lo stimavo molto, lo conoscevo già. Aveva un grande significato, abbiamo dato continuità di vittorie, non è facile nel calcio. Il Palermo ci credeva, lo stadio era pieno, è stata una bella finale.
Gol in Champions- Tottenham
Partita pazzesca, bel gol. Bale? Non riuscivamo a prenderlo (sorride, ndr). Sono serate di Champions che ti rimangono...
Coppa del Mondo
Segnato gol importante e ho esultato in tribuna con mia moglie ei miei figli che ancora una volta erano vicini al loro papà.
Finale di Champions
Tutto scritto. Dopo la partita con il Barcellona, sopo la doccia, ci rendevamo conto che mancava l'ultimo passo. Serata magnifica. Ricordo ancora quando sono uscito con i miei compagni a fare il riscaldamento e ho visto tutti i tifosi, stadio strapieno. Pensavo che non potevamo perdere, era un'atmosfera bellissima, io raggiungevo le 700 partite. Sembrava un film dal finale molto felice. C'era grande pressione, dopo tanti anni si arrivava a quel momento, un momento unico, credevo fosse l'ultimo mio momento, perché non sempre ti capita una cosa del genere. A me è capitato, ho avuto la fortuna di alzare la coppa da capitano. Questa squadra era consapevole di tutta la sua forza
2009/2010
Anno difficilissimo, ci ricordiamo l'ultimo mese perché è stato esaltante, ma potevamo perdere tutti. Parlando con Moratti, la partita più sofferta è stata quella a Siena, non solo quella con il Barcellona. Ora siamo tutti felici, ma è stato un anno molto impegnativo.
Anno speciale - 2009/2010
Sono arrivati tanti giocatori che ci hanno dato qualità. Quando l'anno precedente siamo usciti contro il Manchester dalla CL giocando bene, abbiamo capito che l'anno poteva essere diverso. Anno particolare e difficile. Siamo andati a Kiev e all'intervallo eravamo fuori. Il mister ci ha detto "In questo momento siamo fuori, io voglio rischiare, vogliamo rischiare e vincere o andare fuori?". Ha messo Motta e un altro attaccante e abbiamo vinto all'ultimo minuto con gol di Sneijder. Abbiamo iniziato a capire che avremmo potuto lottare contro i grandi club in Champions. Chelsea? Grandissima partita, ci giocavamo la qualificazione a Londra. Il mister ci ha detto "Facciamo attenzione a Lampard e Drogba e vinciamo". La squadra si è resa conto di avere forza e di poter arrivare al successo.
Mourinho
Squadra con una grande mentalità trasmessa dal nostro allenatore che sapeva quello che voleva. In ogni campo su cui andavamo a giocare faceva prevalere la sua forza.
Zanetti miglior rigorista - Supercoppa contro la Roma
Quando Totti ha sbagliato il rigore, mi hanno detto "vai te, vai te". Ero rimasto solo io e per forza toccava a me. Ero tranquillo perché loro avevano sbagliato, nel peggiore dei casi continuavamo. Ho preso il pallone, ho guardato il pubblico, poi ho segnato. Ho cercato di spingere il pallone. Unico rigore che ci dà un trofeo, importantissimo momento.
Inter-Roma 2008
Stavamo perdendo con un uomo in meno. Loro hanno sbagliato il 2-0 che poteva far chiudere la partita. Mi è arrivata questa palla che mi capita proprio nel momento giusto. Quando è arrivata la palla non ho capito più niente. Ho iniziato a correre, con Burdisso e Crespo che mi rincorrevano e non mi prendevano. Era molto importante quel risultato se no la Roma si avvicinava. Poteva diventare ancora più complicato vincere. Paula era in tribuna, aspettava Nacho, è stata un'emozione.
2008
Abbiamo stravinto, abbiamo fatto 97 punti.
Supercoppa contro la Roma 2006
Quella partita fa parte della nostra storia, Pazza Inter. Primo tempo contro una Roma straordinaria che ci ha messo sotto facendo 3 gol e poteva farne qualcun altro. Nel secondo tempo Inter inarrestabile. per vincere queste partite bisogna avere grande personalità e crederci fino alla fine. Questa squadra ci credeva e l'ha dimostrato! Esce Grosso? Giusto fare posto a un grandissimo come Maicon con cui abbiamo giocato tante partite. Ci ha dato tantissimo, non solo nel campo, ma anche fuori.
Supercoppa contro la Juve 2005
Partita interminabile, siamo arrivati ai supplementari poi abbiamo vinto con un gol di Veron. Alzare quel trofeo al delle Alpi ha un grandissimo significato e ha dato continuità ai successi seguenti.
Inter-Porto
Non ho segnato, il difensore ha fatto un grande salvataggio sulla linea, ma ci siamo qualificati.
Mancini
Un giocatore straordinario, avversario difficile da marcare, con la sua personalità. Ha dato la sua impronta a questa Inter, un'Inter che veniva dall'era-Cuper, lui non era riuscito a vincere. Avevamo però il sogno di aprire un grande ciclo con lui. Si è iniziato a lavorare per creare squadra competitiva e in grando di giocare un bel calcio anche per i tifosi.
Cuper
Io l'ho conosciuto in aeroporto in Argentina. Siamo tornati entrambi in Italia per preparare il ritiro. Mi ha ribadito che voleva che io rimanessi in squadra. Quando arrivai a Malpensa subito telefonai a Moratti chiedendogli qual era la mia situazione e il presidente mi ha detto "Nessuno vuole venderti, Cuper vuole tenerti in squadra". E allora sono partito per il ritiro. Cuper è stato importante, anche se non abbiamo vinto. Da lui si è visto l'inizio di una grande strada per l'Inter.
Tardelli
E' stato un anno particolare, è arrivato in un momento di difficoltà in una squadra con tanti giovani, con una classifica non alla nostra altezza, non era facile rimediare a questa situazione. magari le mie caratteristiche per lui non andavano bene. ma mi ha fatto giocare e aveva capito che potevo dare il mio contributo. Sua decisione di vendermi? Lo sapevo, ma non era mia intenzione andarmene, volevo rimanere!
Lippi
Ricordo che all'epoca c'era grande aspettativa per l'arrivo di Lippi all'Inter. SI stava costruendo una squadra nuova. L'inizio è stato molto promettente, poi purtroppo ci siamo persi e non siamo riusciti a mettere insieme tutte queste idee per portare l'Inter in alto. La stagione è finita male.
Taribo West - gol derby
La sua pazzia lo portava a fare anche cose straordinarie in campo. Avevo un grande rapporto con lui, ragazzo straordinario, allegro, sorridente. Spariva, tornava, non sapevi dov'era. Lui poi tornava con grande tranquillità, nessuno poteva dirgli niente. In un derby mi ha fatto un grandissimo assist e mi ha lasciato solo davanti al portiere. Abbiamo pareggiato la partita. Fare un gol in un derby è una cosa molto sentita e importantissima.
Campionato - 1998
C'era in palio il campionato, sappiamo la rivalità con la squadra di Torino, sappiamo quello che è successo, c'era rabbia per una cosa così evidente, purtroppo è andata così e siamo rimasti a mani vuote vincendo solo la Coppa Uefa.
Altra Coppa Uefa 1998 - gol
Finale straordinaria. Arrivare due volte, due anni di seguito non è mai facile. Noi ci siamo riusciti dopo la finale persa in casa, abbiamo avuto questa bella possibilità. A Parigi lo stadio pienissimo, finale bella, mi capita di fare il gol con assist di Zamorano e vedere mio padre piangere in tribuna con tutti che gli si buttavano addosso è stato emozionante. E' stato il mio primo grande trofeo, questi ricordi rimarranno dentro tutti gli interisti ma anche dentor me con grande affetto. Si era creato un grandissimo gruppo con un allenatore bravo come Simoni, per molti di noi era un padre, aveva creato un feeling con ragazzi che volevano vincere.
Finale Coppa Uefa
Ero giovane, non avevo capito il senso del calcio. Adesso che sono cresciuto riconosco che in quel momento sbagliai, ma fa parte della mia crescita. Tenevo tantissimo a questa finale, stavo giocando bene ed essere tolto a pochi minuti dalla fine mi ha dato fastidio. poi hanno ingigantito questo litigio con Hodgson con cui ho un buon rapporto. Ora se ci ripensiamo sorridiamo. Serve questo episodio per crescere. Purtroppo la finale è andata male.
Primi anni - gol e ruolo
La Cremonese mi portava bene. Al primo colloquio con Bianchi mi ha chiesto dove prferivo giocare, io ho detto a destra. Loro giocavano a 5 e a sinistra c'era il grande Roberto Carlos. A me Bianchi disse che avrei giocato a destra. E' stato importante sentire subito la fiducia dell'allenatore.
Arriva l'Inter
L'arrivo all'Inter fu pura sorpresa per me, nella mia testa il mio percorso da giocatore immaginavo di avere la possibilità di giocare dopo il Banfield in una grande sqadra in Argentina, arriva questa chiamata di questa grande società. Un altro Continente, una sfida importantissima a 19-20 anni, pieno di incertezze e dubbi, non sapevo se fossi preparato al grande salto, ma ero felicissimo perché non sono cose che capitano spesso. E' vero che avevano preso Rambert perché era stato il capocannoniere del campionato. In me vedevano un terzino che poteva avere un futuro e quando arrivai in Italia potevano giocare tre stranieri: c'erano Rambert, Carlos e Ince. Il quarto ero io, uno sconosciuto, non avevo fatto neanche un grande percorso in Nazionale, da quando sono stato scelto l'Inter mi ha fatto sentire a casa mia. E' scoppiato questo grande amore, affetto, fiducia in un ragazzino di venti anni che doveva dimostrare il suo valore e oggi sono qui a parlare con voi.
Boca-Banfield - El tractor
Arriva la possibilità del Banfield, squadra di serie A, passo importante per la mia carriera. Saliva dalla serie B quell'anno. Arriva questa grande partita contro il Boca, in trasferta, stadio pieno. Il Boca aveva tante aspettative, noi squadra piccola e andavamo a giocare in questo grande stadio. Feci una partita perfetta e da lì tutti iniziarono a conoscermi e il cronista Morales mi dà il soprannome El tractor e da lì inizia la mia grande carriera.
Talleres - Basket femminile
Il playmaker si chiamava Paula, è stato il mio primo amore. A me non interessava il basket, ma quando ho conosciuto questa ragazzina mi sono subito innamorato e da lì è iniziata la nostra storia d'amore con tanta felicità, percorrendo questa strada che ci ha fatto arrivare molto lontano.
Talleres - Soprannome Pupi
Quando sono arrivato lì nel 1991 ho iniziato ad allenarmi con i miei nuovi compagni, in tanti avevano il nome Javier. L'allenatore, conoscendo mio fratello inizialmente suo compagno, sapendo che il suo soprannome era PUPI, ha iniziato a chiamarmi così, così è iniziato il mio soprannome.
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