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Zanetti: “Lautaro punto fermo, preso in 2 sole notti. Moratti-Zhang, grande rispetto”

Andrea Della Sala Redattore 

Foto con Moratti che tieni sotto l'ombrello

"Per me è come un papà Moratti. Gentile Zhang quando lo ha invitato. Quando ho rivisto quella foto mi è venuto in mente quando ci vedeva a venire e giocavo ancheio. È stato un momento emozionante anche per lui, perché è tornato a casa sua e anche vedere questo presidente che rende felice anche lui. Grandissimo rispetto tra Moratti e Zhang. Moratti ha detto che è sempre stata la sua grande passione".

Ti ha voluto lui?

L'Inter va a prendere Rambert. Giocavo con lui, fortuna vuole che feci bene con la Nazionale. C'erano le videocassette. C'erano Suarez e Mazzola in Argentina che guardavano queste partite. Prendono Rambert, ma quando mandano questa cassetta, Mazzola chiama Moratti che l'aveva vista col figlio Mao. Mazzola dice stiamo cercando di prendere un trequartista e Moratti dice: no voglio il numero 4. Comprate il numero 4, mi hanno comprato e inizia l'avventura con l'Inter". 

Partita più bella giocata?

La prima a San Siro mi viene in mente, l’esordio: era il compimento di un sogno per me. Giocavamo la domenica col Vicenza, il venerdì da Como dove abitavo siamo andati coi genitori vicino a San Siro e gli raccontavo dove avrei giocato. I primi tre anni loro si sono trasferiti con me, loro non avevano mai preso un aereo, gli ho cambiato la vita infatti. Erano felicissimi di accompagnarmi, i primi tre anni sono stati molto bene come emozioni e percorso di crescita. Io divido la mia storia con l’Inter in due tappe: i primi 10 anni dove abbiamo vinto la Uefa con Ronaldo e poi gli altri 10 in cui abbiamo vinto tutto. Moratti faceva grandissimi investimenti e i risultati non arrivavano, io gli dicevo che sarebbero arrivati: meno male che poi il tempo mi ha dato ragione. Aveva fatto grandi sforzi Moratti".

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