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Zanetti: “Lautaro punto fermo, preso in 2 sole notti. Moratti-Zhang, grande rispetto”

Andrea Della Sala Redattore 

Rivalità principale?

Derby e Juve, le più sentite per una questione di storia dei tre club. Giocare quel tipo di partite creava qualcosa di speciale. Ho sempre avuto grandissimo rispetto ad affrontare Paolo Maldini. Al di là della rivalità, era una cosa bella perché affronti un grandissimo campione dentro e fuori dal campo. Anche adesso che ci troviamo ci abbracciamo, c’è grande rispetto anche con Del Piero, Totti, Buffon. C’è anche questo nel calcio. Il calcio unisce. In campo ognuno difende la propria maglia, fuori c’è il rispetto che viene prima di tutto.

Mourinho?

Quel momento rimarrà in eterno, siamo gli unici italiani ad aver fatto il Triplete. Ricordo a Madrid, quel momento era il coronamento di un sogno per tutti noi e per Mourinho, un’annata indimenticabile per tutti. Ho avuto e ho ancora un grandissimo rapporto con Mou, da calciatore e anche adesso quando ci troviamo. Era riuscito a creare una famiglia, oltre ad avere grandi campioni, era una squadra con grandi personalità dove tutti volevano fare quella cosa per l’Inter, in quel momento. Quella Champions è stata complicata per noi, a Kiev nel girone perdevamo 1-0, eravamo fuori dalla Champions. Lì tu senti che quella squadra ha qualcosa in più, Mourinho ha tolto due difensori all’intervallo e ha messo due punte. Vinciamo 2-1 e lì è stato il primo segnale che si poteva fare qualcosa di importante. Tutti poi ricordano il Barcellona, quella per me era la squadra migliore fatta di super campioni. Lì è stato lo spirito di squadra dopo il rosso di Motta, l’unione del gruppo di arrivare all’obiettivo che era la finale e ci è andata bene.

 

 

 

 

 

 

 


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