- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
copertina
Intervenuto al podcast BSMT, il vicepresidente dell'Inter Javier Zanetti ha parlato della sua carriera, del suo ruolo da manager e del legame indissolubile con l'Inter:
"Mi fa piacere sentire il rispetto di tutti e non soltanto dei miei tifosi. Vuol dire aver fatto un certo tipo di carriera".
Cosa ti dicono le persone in giro?
"Mi fa piacere quando mi dicono che sono di un'altra squadra. Ho avuto sempre tantissimo rispetto per chi segue lo sport".
Pupi
"In tanti mi chiamano così, un soprannome che mi ha dato un allenatore in Argentina da piccolo. Nome che ho messo alla mia fondazione. Io mi chiamo Javier e ce n'erano tanto. Questo allenatore aveva avuto mio fratello e lo chiamava Pupi, allora lo ha dato a me".
Hai mai dato soprannomi?
"Per esempio Walter Samuel, il muro. Io vedevo sempre quell'espressione tenace, the wall".
Dall'Argentina all'Italia
"In Argentina è nato il mio sogno di diventare calciatore per poi arrivare qui in Italia che è stata una grandissima opportunità. Era un mio sogno venire in Italia, in Argentina guardavamo le partite di Diego quando giocava a Napoli. Il calcio italiano è sempre molto ambito, confrontarti con grandi campioni per noi giovani è una grande opportunità. La mia carriera è stata molto veloce: iniziai in Argentina e dopo 2 anni mi arriva questa opportunità di venire all'Inter. Sinceramente in quel momento non ci credevo. Volevo prima passare in una grande squadra in Argentina, invece è arrivata subito, quando avevo 20 anni. Siamo arrivati io e Rambert, potevano giocare 3 stranieri in quel momento: l'Inter aveva preso Ince, Roberto Carlos e Rambert. Io ero il quarto. Ero uno sconosciuto, Rambert era capocannoniere. Mi ricordo la presentazione in estate alla terrazza Martini, io arrivo con le mie scarpe. Sono passato in mezzo ai giornalisti e nessuno mi conosceva. Quando arrivai in Italia ho trovato il mio posto nel mondo, mi sono innamorato e ho completato il mio percorso di crescita nel calcio e nella vita. E ho fatto tutta la mia carriera nell'Inter".
© RIPRODUZIONE RISERVATA