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In questi giorni Javier Zanetti si trova a Budapest per l’inaugurazione della nuova Academy nerazzurra in Ungheria. L'ex capitano nerazzurro ha rilasciato un'intervista al portale Nemzeti Sport in cui ha toccato vari temi. Si parte dall'infanzia di Javier, quando da piccolo aiutava il padre Ignacio: "Nella mia pelle ho sentito il duro lavoro del giorno e la disciplina, cose che mi sono servite quando sono diventato un calciatore".
Cosa significa essere capitano di una squadra: "Un buon capitano della squadra parla poco, ma mostra un certo atteggiamento con le sue azioni. Deve avere rispetto per gli altri, essere protagonista nello spogliatoio, specialmente nei momenti bui. Deve essere un leader nel trovare una soluzione e mette sempre l'interesse della squadra davanti ai suoi obiettivi individuali".
Arpad Weisz, una figura estremamente importante per il calcio e anche per l'Inter: "L'allenatore più giovane a vincere il campionato italiano con l'Inter, ha scoperto Giuseppe Meazza. Noi non dimentichiamo tutte le sofferenze che hanno patito lui e la sua famiglia, un allenatore che è morto ad Auschwitz durante la seconda guerra mondiale, questo bisogna ricordarlo anche ai posteri".
I tuoi figli giocano a calcio? "Gioco molto con loro a casa, in giardino, e spesso vengono a giocare con me. A mia figlia piace ballare, Ignacio è interessato al calcio, ma ancora di più il più piccolo di cinque anni Tomas.
Quali sono pericoli per le generazioni di oggi? "Migliaia. I telefoni cellulari e i social hanno cambiato tutto e ha cambiato il nostro tempo con i nostri figli. Mentre la tecnologia è legata al mondo, è importante preservare le nostre radici, la nostra cultura, i nostri sentimenti umani e i nostri legami familiari. Cerco di trasmettere questo ai miei tre figli e a me stesso. Vengo da una famiglia che ti ha insegnato per tutta la vita che non si poteva ottenere nulla senza combattere. Mi piacerebbe che anche loro crescessero con questo spirito.
Perché una squadra di calcio partecipa a varie iniziative civiche, che cosa significa la responsabilità sociale nel calcio? Vale sempre la pena aiutare i bisognosi, e dal 2001 ho lavorato con la mia fondazione. Sono in una situazione fortunata perché il mio club ha nel dna questi valori. Un esempio ne è Inter Campus, vogliamo aiutare i bisognosi e l'Inter è una squadra che è aperta a risolvere questi problemi.
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