Javier Zanetti ha rilasciato un'intervista a RaiSport, ecco cosa ha detto il vicepresidente nerazzurro:
copertina
Zanetti: “Mancini vuole riportare l’Inter in alto. Terzo posto difficile. Il mio ruolo…”
Javier Zanetti ha rilasciato un’intervista a RaiSport, ecco cosa ha detto il vicepresidente nerazzurro: – Javier, è il primo Natale senza te in squadra… Sono cambiate tante cose, ma la cosa più importante per me è essere...
- Javier, è il primo Natale senza te in squadra...
Sono cambiate tante cose, ma la cosa più importante per me è essere rimasto in famiglia, era quello che volevo.
- Il primo ad arrivare l'ultimo ad uscire dalla Pinetina. Come è cambiata la tua vita nella quotidianità?
Ci sono altri impegni, faccio altre cose che sono fuori dal campo. Come ho detto sempre conta rendermi utile e sono onorato di questa carica. E poi continuo ad allenarmi, non ogni giorno, ma vado in palestra, corro, faccio le gare con Inter Forever e le giornate sono piene: mi dedico ai bambini, alla famiglia, sto facendo il corso di manager, studio un po' l'inglese e le giornate si riempiono. Mi fa piacere perché lo faccio con entusiasmo.
- Si soffre davvero tanto ad essere un ex giocatore?
Si, beh ti manca soprattuto la vita nello spogliatoio. La quotidianità con i compagni, vivere ogni giorno l'allenamento. Credo che quando ho deciso di smettere è perché è stata una scelta ponderata.
- Qual è la cosa che più ti appassiona del tuo lavoro?
Continuerò a dare la mia vita, a lavorare per questa società, perché sono tante le cose che ci uniscono. Ora la cosa più importante, dopo tanti cambiamenti, è riuscire a costruire una società che abbia sempre quei valori e credo sia fondamentale per fare un percorso che porti al successo.
- Cosa può dare Mancini?
Porta grande entusiasmo e l'idea di una squadra che vuole tornare ad essere protagonista. Vedo la sua tanta voglia i poter contruibuire perché l'Inter torni ad alti livelli. Ci sono i presupposti per poterlo fare.
- Si parla ancora di terzo posto, si può fare?
Ci speriamo tutti. Sappiamo che è difficile, complicato perché ci sono diverse squadre che lottano per lo stesso traguardo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA