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Intervenuto durante la trasmissione di Fox Sports Argentina 90 Minutos, il vicepresidente dell'Inter Javier Zanetti ha parlato di tanti tempi, tra cui anche il futuro di Lautaro e il suo ruolo nell'Inter:
MESSI - "Messi? Noi non avevamo le possibilità. Dopo quello che abbiamo passato con questa pandemia, non solo noi, ma tutti i club. La verità è che siamo nella situazione di dover vendere per poi cercare di comprare. Abbiamo iniziato un progetto con Antonio Conte. Il campionato appena passato è stato molto buono, non siamo riusciti a vincere alla fine, ma credo che siamo cresciuti molto. Siamo in questa fase, di dare continuità a quello che è stato fatto, migliorare, che non è una cosa facile perché siamo arrivati secondo in campionato, abbiamo perso la finale di Europa League e la semifinale di Coppa Italia. Credo che l'Inter sarà protagonista nel prossimo torneo".
LAUTARO - "È Lautaro il giocatore da vendere? No, stamattina era all'allenamento. Mi rende molto felice il presente di Lautaro. Si è parlato tanto di questa trattativa. Col direttore sportivo speravamo che Lautaro avesse questa crescita, quello che sta facendo è molto positivo. E questo mi fa felice sia per l'Inter che per l'Argentina, abbiamo un numero 9 per molti anni. Barcellona? Quando sei un grande giocatore è normale che ci sia l'interessamento di grandi club, ma Lautaro sa di essere già in un grande club come l'Inter. Io lo vedo felice qua con noi, sta vivendo l'esperienza del calcio italiano che non è facile. Sta facendo il cammino corretto. Non parte? Fa parte del presente e del futuro e dell'Inter e di un patrimonio del club. Come altri giovani come Bastoni, Barella, Sensi Lukaku, tutti giocatori che sono cresciuti tanti e che fanno parte del patrimonio del nostro club. Clausola? C'è rispetto da parte dei club. Ci sono dinamiche differenti nel calcio, ci sono giocatori che hanno una clausola, se viene un club che paga hai poco da fare. In questo caso Lautaro sta molto bene nell'Inter e lo vedo quando uno è contento. Si è parlato di Messi che non si sentiva felice e poi è rimasto. Messi significa tanto per il Barcellona e il Barcellona tanto per Messi. Sono 20 anni che sta lì ed era giusto rimanesse".
INTER - "Per me c'è stata la possibilità di andarmene in altri club, però dipende da come uno si sente nel club. Io all'Inter mi sono sempre sentito a casa con tante responsabilità, i primi anni sono stati difficili perché abbiamo vinto solo una Coppa Uefa. E io ho sempre pensato che il nostro momento sarebbe arrivato. Quando affronti le difficoltà poi sei molto più forte. Nonostante c'era la tentazione di un altro club, poi ho sempre messo davanti l'Inter, la famiglia, il benestare, grazie a Dio poi il tempo mi ha dato ragione".
TORO - "Come si seleziona un giocatore come Lautaro? Non basta solo il talento. La relazione che ho con Milito che per me è un fratello ha aiutato tantissimo. La sua parola è stata importante. Quando lo abbiamo visto ci ha subito fatto una buona impressione, per come si relazionava coi media, l'autocritica, una maturità importante. Quando prendi un giocatore così devi vedere la sua proiezione futura, e noi speravamo avesse questo tipo di crescita. Quando scegliamo un giocatore stiamo molto attenti anche alla vita privata".
AFA - "Ho avuto qualche chiacchierata con l'Afa, ma sempre avendo chiaro che la mia posizione nell'Inter non mi permetteva di lavorare con l'Argentina. Quando prendi una responsabilità devi essere giorno dopo giorno presente. Ho dato la mia disponibilità per aiutare. Quando ti ritiri sai quello che vuoi, c'è una tappa nuova. Quando l'Inter mi ha nominato vicepresidente ero contento, ma sapevo che era una grande responsabilità. Ho dovuto comprendere cosa voleva dire avere a che fare con un'altra area del club. Avere una relazione più ampia è utile".
ARGENTINA - "Oggi come oggi il nove dell'Argentina è Lautaro, non perché è dell'Inter, ma perché è un grande attaccante. L'Argentina ha sempre una buona materia prima. Bisogna dare fiducia al gruppo tecnico e ai giocatori. Pandemia? Se Lautaro viene convocato ne parleremo e vedremo. Io allenatore? Io penso che uno per essere allenatore lo devi sentire, io non l'ho mai sentito. Mi è sempre interessato il lato dirigenziale. Mi sento rispettato dall'Argentina ed è la cosa migliore. Ho la certezza di aver sempre dato tutto per l'Argentina. Se l'ambiente ti rispetta, questa cosa non tiene prezzo. Mi sento così qui, ma in tutte le parti del mondo. L'Independiente è il mio club da ragazzo, abbiamo una chat coi ragazzi. Mi sarebbe piaciuto giocare lì".
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