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Zanetti: “Messi il mio primo colpo da dirigente? Vedremo. E sugli infortuni e il rientro…”

Più di trecento copie vendute in meno di un’ora, oltre settecento persone in coda, autografi e fotografie a non finire: tutto questo è accaduto nel pomeriggio di oggi alla libreria ‘Rizzoli’ di Galleria Vittorio Emanuele II,...

Daniele Mari

Più di trecento copie vendute in meno di un'ora, oltre settecento persone in coda, autografi e fotografie a non finire: tutto questo è accaduto nel pomeriggio di oggi alla libreria 'Rizzoli' di Galleria Vittorio Emanuele II, nel cuore di Milano, quando il capitano nerazzurro Javier Zanetti ha incontrato i tifosi e firmato centinania e centinaia di "Inter 102, la stagione perfetta", il libro sulla meravigliosa annata nerazzurra del triplete, curato da Susanna Wermelinger ed edito da Skira. Un'occasione unica per i tifosi di entrare in contatto con il loro idolo numero uno e di portarsi a casa un ricordo unico.

Il prossimo capitolo di questo libro quale potrà essere?

"Speriamo che possa essere un capitolo che rimane nella storia di questa grande Inter".

Zanetti è preoccupato da quest'Inter con così tanti infortunati?

"Sono momenti che possono capitare nell'arco di una stagione, purtroppo sono arrivati tutti insieme, ma speriamo che possano recuperare al più presto perché abbiamo bisogno di tutti".

Possiamo dire che, salvo sorprese, Zanetti a Cagliari ci sarà?

"Sabato devo fare un ultimo test e spero che sarà tutto ok per essere disponibile domenica".

È vero che Lionel Messi potrebbe essere il primo colpo di Zanetti da dirigente?

"Credo che Leo in questo momento sta benissimo a Barcellona: stiamo parlando di un grandissimo giocatore, credo il migliore del mondo, chiunque vorrebbe averlo in squadra, però per il momento lui rimarrà a Barcellona. In un futuro vedremo".

Zanetti ha mai avuto la sensazione che se Messi dovesse lasciare il Barcellona l'Inter sarebbe la sua meta preferita?

"Speriamo, me lo auguro, che possa esistere questa possibilità, però sono tutte cose che in questo momento non trovano nessun luogo. In futuro si vedrà".

Vi siete incontrati quando è stato qui a Milano?

"No, ho saputo che è stato qui per fare delle pubblicità con un grande marchio, però non l'ho sentito né visto. Se gli piace Milano? Credo che piaccia a tutti perché è una bellissima città".

Tanti tifosi qui per avere un autografo da Zanetti sul libro "Inter 102, la stagione perfetta": questo il bello del tifo, a differenza di quanto successo a Genova ieri?

"Quello che è successo ieri credo dispiaccia al mondo del calcio in assoluto. Poi è capitato in una partita importante, in cui la nazionale italiana e la nazionale serba si confrontavano, un vero peccato. Per colpa di un gruppo di tifosi non è stato possibile giocare questa partita e speriamo che queste cose in futuro non accadano più. Se ho sentito Stankovic? No, l'avevo sentito prima, non dopo. Lo vedrò domani e parleremo anche di questo".

Stankovic era in lacrime, come si sentono i giocatori in momenti del genere?

"Dispiaciuti, perché loro erano andati a Genova a disputare una gara importante per loro, e sono andati a casa rischiando tantissimo".

Si parla tanto dei molti infortuni all'Inter, si dice anche che possano essere causati dal cambio di preparazione. Quali differenze avete notato?

"Credo che siano semplicemente cose che possono capitare e che nell'arco della stagione ci stanno, speriamo solo che i recuperi avvengano al più presto. Se c'entra il Mondiale? Possono c'entrare tante cose, come il fatto che tutti noi abbiamo avuto tanti impegni in questo periodo, credo che gioacre così tante partite prima o poi si può pagare".

Si parla anche di giocatori non felici di essere rimasti, come Maicon e Milito.

"Chi dice questo? I giornalisti? Chiedete questa cosa a voi stessi allora. Per quanto mi riguarda, io sono il capitano di questo gruppo e questa sensazione non l'ho avuta mai".

Zanetti fuori per un mese, che cosa si fa quando non si gioca?

"Mi sono goduto la famiglia, per un mese perché c'è stata la sosta, se no sarebbero state solo due settimane. Credo che questo periodo fermo mi possa però allungare la carriera ancora di più".

Sembra che a Napoli si stia riscrivendo una storia diversa di Calciopoli.

"Decideranno a Napoli. Noi siamo tranquilli e pensiamo solo a giocare".