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"Per l'Argentina ho dato tutto. Purtroppo non abbiamo ottenuto vittorie importanti, ma indossare la maglia del mio Paese e difenderla per me è una grande vittoria, un onore e un orgoglio. Messi? Il rapporto che ho con lui è molto bello, ci siamo conosciuti quando lui faceva i suoi primi passi con la Nazionale e già si vedeva che era un fenomeno. Un ragazzo straordinario, e la cosa bella è che è riuscito a vincere questo Mondiale che inseguiva da tanto tempo.
Moratti è come un papà per me: mi ha portato all'Inter quando io ero uno sconosciuto, ha creduto in me, ha avuto fiducia fin da subito. Ringrazierò sempre lui e la sua famiglia. Mourinho? Il nostro condottiere, in quei 2 anni abbiamo fatto cose straordinarie e scritto pagine importantissime per questo club. Maradona? Per tutti gli argentini è diventato una fonte di ispirazione. Lui mi portò in Nazionale, poi c'è il rammarico per non essere stato convocato per il Mondiale del 2010, dopo che avevo giocato tutte le gare di qualificazione, ma sono scelte, bisogna accettarle e andare avanti. Nessun rancore. Il ricordo indimenticabile di questi 50 anni, parlando di carriera sportiva, sicuramente è la notte di Madrid: abbiamo coronato un sogno, poi il fatto di essere capitano e alzare quella coppa lì, riportala a Milano... Tutto indimenticabile".
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