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Zanetti: “Vedere felici i nostri tifosi la cosa più bella. Su Moratti e Inter-Juve…”

Daniele Vitiello

ITALIA - "All'epoca c'erano le cassette, Moratti e il figlio Mao stavano per comprare Rambert, videro una partita della Nazionale perché volevano anche Ortega, ma alzarono subito il telefono e dissero: "Comprate il numero 4!". Era stranissimo per me passare dal Banfield all'Inter, un salto enorme. Quando arrivò la chiamata non ci potevo credere. Lasciare l'Argentina era una prova per entrambi, io avevo paura perché non sapevo se ero pronto per questa grande sfida. Allo stesso momento pensavo che si era presentata una grande opportunità. I miei genitori non avevano mai preso un aereo e conoscere altre persone ed imparare un'altra lingua non era facile, ma senza loro avrei sofferto moltissimo. La cosa più bella che mi è capitata in quel momento è stata dire ai miei genitori di smettere di lavorare. E' stato il premio più bello da figlio a loro".

PAULA - "Avere una moglie vicino è stato fondamentale. Abbiamo vissuti tanti momenti e superato tanti ostacoli insieme, è stata al mio fianco in qualsiasi momento. E' una donna semplice, umile e questo è un valore fondamentale. A lei devo tantissimo, è stata determinante in tutti i passaggi della mia carriera. E' stata sempre la prima ad ascoltarmi e a dire il suo pensiero pieno di sentimento".

FIGLIO - "Il piccolino gioca bene a calcio? Gli piace tantissimo, mi fa ricordare quando io ero bambino. Se sarà la sua passione, lo accompagnerò. Si fa di tutto per rendere felici i bambini, mi auguro che tutti i miei figli facciano qualcosa che li renda felici. Se il più piccolo sceglierà il calcio sarò il primo che lo accompagnerà e che lo supporterà in qualsiasi momento. Non sarà semplice per i paragoni, ma è inevitabile. L'importante è che facciano quello che li rende più felici".

POLITICA ITALIANA - "La seguo poco, mi basta quella argentina".

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