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Zanetti: “Vedere felici i nostri tifosi la cosa più bella. Su Moratti e Inter-Juve…”

Daniele Vitiello

INTER - "Ho vissuto per fortuna tante gioie, al di là di un inizio difficile. Credo che la mia prima partita a San Siro, con i genitori in tribuna, contro il Vicenza e gol di Roberto Carlos, è stata indimenticabile. Un sogno. La vittoria della Coppa Uefa, il primo trofeo per me, con un gol in finale è stata magica. Anche Madrid, io non ho mai visto i tifosi interisti così felici e quello rende felice anche me. Ho in mente due momenti: entriamo in campo per fare riscaldamento per la finale e già la Curva era piena, sapevamo che non potevamo deludere quella gente; dopo la partita vado a fare le interviste e vedo il duomo strapieno. Arriviamo alle 6 del mattino e San Siro era strapieno. Vedere felici i nostri tifosi è stata la cosa più bella. Altri provano a fare il Triplete ma non ci riescono? Rimarrà sempre così. Anche i momenti di difficoltà sono stati tanti: inutile nascondere che il 5 maggio è stato terrificante per tutti, ma ho capito che tutte queste sconfitte e sofferenze ci hanno reso più forti e preparato per tutto quello che è arrivato dopo. Credo che le difficoltà ci saranno sempre nella vita, ma dipende da come uno le affronta. In quel momento ho pianto tanto, come nella semifinale di Champions con il Milan, quando uscimmo con due pareggi. In quei momenti ero ancora più fiero di essere interista, sapevo che il nostro momento stava per arrivare. L'ho detto sempre anche a Paula. C'è stato un momento che è venuto il Real Madrid a cercarci e con Paula abbiamo sempre messo sulla bilancia cosa valeva vincere all'Inter e cosa valeva andar via senza lasciare un segno".

COMPAGNI DI SQUADRA - "I più forti con cui ho giocato devo dire Ronaldo e Messi. Il Fenomeno è stato devastante, si vedeva che vinceva le partite, Messi anche sta dimostrando da tempo che può inventare qualcosa che nessuno si aspetta. Ho affrontato grandi campioni e mi viene in mente anche Giggs come avversario, ma anche Paolo Maldini per tutto quello che ha significato per il Milan. Ci scontravamo spesso sulla fascia. Ma anche il primo Kaka era difficile da marcare. Quaresma in allenamento era devastante, le trivele gli riuscivano, poi magari in partita non riusciva. Coutinho? Bravissimo, ma in quel momento aveva poco spazio perché c'erano altri grandi giocatori e lui non riusciva a dimostrare il talento anche per la sua età. E' bravissimo ed ora lo sta dimostrando, purtroppo era qui nel momento sbagliato per la società. Simeone credo sia stato poco da noi, l'Inter in quel momento poteva decidere di tenerlo. Sono delle scelte che dipendono da tanti aspetti, lui ha dimostrato anche altrove tutto il suo valore".

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