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La Roma svende Zaniolo, l’Inter perde Skriniar a zero: lezione per il calcio italiano

Fabio Alampi

Giallorossi e nerazzurri non sono riusciti a ottenere ciò che volevano dagli addii dei due calciatori: situazioni mal gestite

Nicolò Zaniolo e Milan Skriniar sono stati i grandi protagonisti dell'ultima sessione del calciomercato italiano: il primo, dopo aver rotto con la Roma, andrà a giocare in Turchia, ceduto al Galatasaray a prezzo di saldo, mentre il secondo ha certificato il suo addio all'Inter a parametro zero al termine della stagione. Due casi spinosi, gestiti in maniera differente dalle due società, ma accomunati dalla conclusione: nè i nerazzurri nè i giallorossi sono riusciti ad ottenere ciò che volevano.

La verità, in fin dei conti, è chiara ed evidente: il calcio italiano è sempre meno importante e competitivo, a livello tecnico, economico e di blasone. E le società italiane farebbero bene a capirlo quanto prima: inutile fare resistenza a oltranza e mostrare il pugno di ferro. Certe offerte vanno accettate, senza se e senza ma, a prescindere dal nome del giocatore in questione.

Zaniolo, valutazione più che dimezzata

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Il caso Zaniolo ha causato un terremoto in casa Roma: il centrocampista si è di fatto autoescluso, e la società giallorossa ha deciso di cederlo senza indugio. Tutto questo, però, alle condizioni del club: operazione solamente a titolo definitivo, al massimo in prestito con obbligo di riscatto, e valutazione di 50 milioni di euro.

Il Tottenham si è spinto fino a 40, ma con obbligo condizionato: respinto. Il Bournemouth ha superato quota 30 milioni, ma questa volta a dire no è stato Zaniolo. Il Milan non ha mai pareggiato questa offerta: niente da fare. A questo punto, con la maggior parte dei mercati europei chiusi, la Roma si è decisa ad accettare la proposta del Galatasaray, da nemmeno 20 milioni, pur di non tenersi in rosa un separato in casa e svalutarne ulteriormente il valore del cartellino. Risultato: da una richiesta iniziale da 50 milioni si è arrivati ad incassare meno della metà.

Skriniar, dal no ai 50 miloni all'addio a zero

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Ancor più lunga e complessa la questione Skriniar. I fatti sono noti: la scorsa estate l'Inter decide di mettere sul mercato il difensore, con l'obiettivo di incassare almeno 60 milioni di euro dalla sua cessione nonostante un contratto in scadenza 12 mesi dopo. Tutto questo con la sicurezza che lo slovacco prolunghi senza troppi problemi. Le cose, si sa, sono andate in tutt'altro modo: il Paris Saint-Germain non ha mai offerto più di 50 milioni, i nerazzurri hanno rifiutato, Skriniar non ha rinnovato e lascerà Milano a parametro zero a giugno. Tutto inutile anche a gennaio, quando da viale della Liberazione hanno aperto a un addio anticipato pur di racimolare qualcosa. Una situazione gestita male, e che - si spera - possa servire da lezione per il futuro.