Nel momento in cui è diventato quasi ufficiale l'addio di Mazzarri e il ritorno di Mancini all'Inter, Walter Zenga si era sfogato su Twitter: "Eravamo in corsa io e lui. In un'altra vita forse...". La panchina della squadra nerazzurra e il suo sogno da sempre e non lo ha mai nascosto. Ai microfoni di Top Calcio 24 su TeleLombardia è intervenuto l'ex portiere interista e vi riportiamo cosa ha detto:
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Zenga: “Sembrava la volta giusta, sentita l’Inter post-Verona. 6 mesi no, io sono…”
Nel momento in cui è diventato quasi ufficiale l’addio di Mazzarri e il ritorno di Mancini all’Inter, Walter Zenga si era sfogato su Twitter: “Eravamo in corsa io e lui. In un’altra vita forse…“. La panchina...
"Come sto? Sto bene, come dice sempre un mio amico sto sfacciatamente bene. Io sono a Dubai, vivo qui".
MORATTI - "Io non sono mai stato un suo uomo perché purtroppo sono andato via dall'Inter grazie a Pellegrini. Con Moratti ho sempre avuto un rapporto schietto, spesso e volentieri vado a trovarlo e parliamo di calcio molto serenamente. Però evidentemente nel mondo del lavoro si fanno delle scelte e a volte queste scelte non coincidono con i desideri di altre persone. Potrebbero tornare a gestire l'Inter Moratti e Pellegrini insieme? Allora io sarei completamente tagliato fuori da tutto...".
CV - "Secondo me le società non devono diventare il cimitero dei vecchi campioni. Però io ho fatto più di 450 panchine, per cinque anni di fila ho giocato la Champions League asiatica, che non è facile. La cosa che mi scoccia un po' è la tendenza a denigrare tutto ciò che non fa parte del nostro giardinetto, come se tutto ciò che è fuori dall'Italia facesse schifo".
O LUI O ME - "In un momento in cui tutto per me poteva essere positivo e sembrava andare nella mia direzione c'è stata un'altra decisione. Continuerò a tifare Inter, senza dubbio, ma nessuno pensi che sono triste o negativo. E' stata una scelta, e hanno scelto Mancini. Quando si prendono decisioni è normale che qualcuno ci resti male".
MANCIO - "Se Mancini guadagna 4 milioni è perché se li merita. Io non sono uno da sei mesi, non faccio il secondo a nessuno, ma se mi danno un progetto lo seguo".
RITORNERO', ANZI NO - "All'Inter in futuro? Credo che sarà difficile da oggi in avanti. C'era stata una telefonata due giorni prima che prendessero Gasperini, e un'altra, dovuta, prima dell'ingaggio di Ranieri, ma ero già sotto contratto. Subito dopo la partita con il Verona ho parlato con delle persone vicine all'Inter, poi però hanno scelto Mancini. Sono stato molto in ansia... Probabilmente loro avevano già preso in considerazione il piano b e il piano c".
BARESI - "Mi dispiace vedere Beppe che esce dall'Inter dopo tutti questi anni".
IL DERBY -"Chi lo vince? Se non dico l'Inter Mancini non mi saluta più... In questo momento è una partita strana da leggere, ma io confido molto nel cambio di allenatore, perché i giocatori non hanno più alibi e devono dimostrare che finora è stata un'annata balorda. Adesso c'è entusiasmo e il giocatore si sente libero di tentare la giocata, non ha paura di sbagliare. Il nuovo allenatore può ridare serenità. Con Mazzarri la squadra aveva paura, non si esprimeva per quello che era".
TERZO POSTO - "Juve e Roma ormai sono fuori portata. Però ci sono gli imprevisti, come il Napoli che ha perso Insigne e Mertens e quindi non si sa mai..."
CONTE - "Il suo sfogo? Non arriva certo da un altro paese, era qui, lo sapeva dove stava andando il calcio italiano".
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