LEGGI ANCHE
"Inzaghi? Tutti guardano se un allenatore vince o perde. In realtà il suo ruolo è il più difficile: deve gestire i giocatori, il reparto medico, la gente che lavora nel club, avere una buona relazione con il club stesso, essere un buon comunicatore, essere tutto. Questa è la difficoltà per un allenatore oggi. Può esserci una virgola che messa in un punto o nell'altra e cambia tutto il senso del discorso. Nel mio piccolo il momento dell'allenamento era il più bello. I tifosi, quando vinci, sono contenti, ma quello che vogliono vedere sempre è l'impegno, la passione, l'entusiasmo. A quel punto i tifosi diventano parte integrante della squadra. Se vedono che i giocatori mollano è normale che non ti seguano più. L'attaccamento dei tifosi dell'Inter è la conseguenza del lavoro della società, dell'allenatore e dei giocatori".
"Mi ricordo che quando era arrivato Onana molti avevano dei dubbi e poi ha fatto bene, lo stesso con Sommer. Quando è arrivato, io ero uno che all'inizio non ero convintissimo, invece sono stato contento di essere stato smentito. È giusto mettersi di fronte alle proprie opinioni. Quello che ha fatto quest'anno Sommer è stato di altissimo livello, anche perchè è cresciuta molto la squadra. Il calcio cambia, ma quello che non cambia è che se hai un buon portiere, un buon difensore centrale, un buon centrocampista e un attaccante che fa gol alla fine vinci. L'Inter ha cambiato il portiere, ha cambiato Skriniar, Brozovic, Dzeko, Lukaku... Questa è stata la bravura. A mio avviso siamo tornati un po' agli anni Novanta: un anno vinceva l'Inter, poi la Sampdoria, poi il Napoli, poi il Verona... Negli ultimi 3 anni abbiamo avuto 3 vincitori differenti".
© RIPRODUZIONE RISERVATA