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Steven Zhang non vuole mollare l'Inter. Nonostante le continue voci, il presidente del club continua a ragionare a media-lunga scadenza e studia come poter rifinanziare il debito con Oaktree. Al momento l'ipotesi cessione non è sul piatto.
"Zhang è fortemente deciso a tenersi il club. Durante l’assemblea dei soci ha speso parole sul presente e sul futuro della società, ma anche in privato non ha mai lanciato segnali contrari. Anzi, i suoi ragionamenti sono a medio-lunga scadenza, non lasciano intendere scenari diversi da una sua permanenza. Anche a fronte del prestito di Oaktree in scadenza il 20 maggio 2024, data entro la quale la Grand Tower Sarl - la holding lussemburghese che controlla l’Inter - dovrà restituire al fondo Usa oltre 350 milioni (275 più gli interessi che hanno fatto lievitare la cifra iniziale), per evitare che la società finisca nelle mani dello stesso Oaktree. Ci sono i fatti a supporto di questa intenzione di Zhang. Il primo: nessuna due diligence è in corso o è stata avviata negli ultimi mesi sull’Inter. Vuol dire che non c’è mai stata una manifestazione d’interesse concreta che sia poi sfociata nell’inizio di un dialogo vero e proprio tra il proprietario del club e un potenziale compratore. In questi mesi solo due gruppi, due fondi, hanno studiato la situazione Inter prima di mollare la presa: uno di provenienza mediorientale, il secondo statunitense. Nessuno ha affondato, a fronte di uno Zhang che valuta l’Inter 1,3 miliardi di euro", rivela La Gazzetta dello Sport.
"L’altro dato di fatto è nei contatti continui e costanti tra Zhang e i due advisor scelti per rifinanziare il debito con Oaktree, ovvero Goldman Sachs e Raine Group. La strada è tracciata, la via è quella e Zhang è convinto di riuscire nell’impresa. I tempi sono brevi, siamo in una fase cruciale, non si arriverà certo a maggio per capire il futuro societario. È lecito aspettarsi una risoluzione tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024: sono in corso in queste settimane dialoghi con almeno un paio di credit fund interessati all’operazione, entrambi di provenienza statunitense. Il nodo è legato ai tassi d’interesse che l’eventuale nuova operazione dovrà prevedere: quelli attuali con Oaktree sono fissati al 12%, che hanno aumentato l’esposizione finanziaria. E l’obiettivo di Zhang, in ottica futura, è chiudere il nuovo finanziamento a tassi il più possibile contenuti".
"Questo è il piano di Zhang. In prima fila rispetto ad altre opzioni. Una porta al rifinanziamento con lo stesso Oaktree, che ha già fatto sapere di non essere intenzionato a rilevare il club. Un’altra via è l’ingresso di un fondo direttamente nel club, con una partecipazione azionaria di minoranza ma con passaggi già stabiliti che porterebbero al cambio di proprietà in un arco temporale già predefinito. È uno degli scenari che gli advisor hanno prospettato a Zhang. Ma il presidente ora è concentrato su un’altra via. Poi, in una partita così delicata, non si possono escludere colpi di scena. E non si può neppure pensare che l’Inter non accenda gli interessi di potenziali investitori in giro per il mondo. Per meno di 1,3 miliardi, però, la gara neppure inizia. E Zhang ragiona in prospettiva: vede nell’Inter margini di crescita, anche in relazione alla questione stadio. Rifinanziare per godersi la seconda stella: il progetto è chiaro a tutti", aggiunge il quotidiano.
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