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"Non un girone spinto al massimo delle possibilità. Ma controllato, forse anche perché mai è stata in discussione la qualificazione. Che Inzaghi abbia reputato più "importante" Lazio-Inter di Inter-Real Sociedad è un dato di fatto. Per due motivi: primo perché tra un match e l'altro c'erano cinque giorni, uno di riposo in più della stessa Lazio. Secondo motivo, perché forse il tecnico avrebbe potuto ragionare in termini di risparmio energetico già con l'Udinese, dall'inizio o a fine primo tempo dopo il 3-0. Perché la seconda stella è uno scudetto storico, inutile girarci intorno: tutti, da Zhang in giù, vogliono mettere la firma su un numero da ricordare. Poi perché è ancora vivo il ricordo della beffa subita due anni fa dal Milan. E resterà almeno fino a quando non arriverà il prossimo tricolore".
Ecco allora perché Zhang ieri sera, con un videomessaggio a tutto il mondo Inter ma anche privatamente nelle ultime ore, ha toccato il tasto della seconda stella. C'era il lago del parco della sua residenza di Nanchino, come sfondo dietro il suo volto: «Il percorso fino a Istanbul e quello svolto in questa stagione mi rende orgoglioso. Grazie a tutti. Al management, che garantisce continuità: l'Inter è e resterà stabile. Grazie a Inzaghi per il lavoro svolto, la strada è quella giusta».
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