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Mondiale per Club, quanti dubbi: si gioca? Calciatori e leghe contro Fifa e club

Andrea Della Sala Redattore 
Il Mondiale per Club è in dubbio tra mille problemi e ritardi. I calciatori minacciano anche lo sciopero

Il Mondiale per Club dovrebbe chiudere la stagione attuale, ma ci sono mille dubbi e problemi per questa competizione. A partire da chi trasmetterà questo importante evento.

"Ma questo Mondiale per club si gioca o no? Oggi non c’è risposta. Un enigma mondiale in tutti i sensi. Il presidente Infantino non ha dubbi: il 15 giugno i riflettori saranno puntati sulla gara inaugurale. L’Uefa sta alla finestra. L’Eca spinge per il torneo. Leghe e giocatori hanno disseppellito l’ascia di guerra: dopo il ricorso alla Commissione Ue, stanno cercando una strada — un tribunale — per rivolgersi alla Corte Ue, con effetti in caso molto più seri sul torneo. La minaccia di uno sciopero incombe. E non si hanno notizie di sponsor, tv, sorteggio, date delle partite. Niente o quasi, tranne le informazioni che, a puntate, arrivano da Zurigo. L’ultima ieri: 6 partite si giocano a Seattle. Nessuno ha bloccato le rotative per un’edizione straordinaria. Al momento, è caos", analizza La Gazzetta dello Sport.

Infantino si gioca tutto sul Mondiale che ha fortemente voluto. Sullo sfondo, c’era l’idea che fosse la Champions delle Champions (o forse la Superlega delle Superleghe…). L’Uefa ne farebbe volentieri a meno: teme possa sottrarre risorse alla Champions. I top club, escluso il Real Madrid insofferente, non vedono l’ora, affascinati dalle promesse di un incasso di almeno 50 milioni di cui, però, non si parla più. I giocatori top, fatto il conto delle partite annuali, sono entrati in stato d’agitazione: esplicitamente contro la Fifa ma, anche se nessuno lo dice, contro i loro stessi datori di lavoro. I club, oltre al Mondiale estivo, pretendevano anche un gruppo di Champions da 10 partite.

Naturalmente i calciatori dimenticano che circa l’80% dei fatturati dei club europei va in stipendi: sono pronti a una riduzione proporzionale al minor numero di partite? Silenzio assordante. Non è l’unica contraddizione. Possibile che, al momento dell’approvazione, nessuno abbia pensato agli incastri del calendario? Chi va in finale il 13 luglio avrà pur diritto alle ferie, ma in quei giorni cominciano i ritiri della stagione che porta al Mondiale... E con la nuova Champions non c’è spazio per posticipare le partite.


Si gioca? E chi può dirlo oggi. Leghe e Fifpro (calciatori) hanno mantenuto la promessa e presentato ricorso alla Commissione Ue sull’abuso di potere Fifa nell’imporre date e calendari. La Superlega, Diarra, ora il Mondiale: tira aria di liberismo spinto in Europa. La Commissione può anche respingere il ricorso. Se lo accoglie per violazione del diritto alla concorrenza, i tempi si fanno però molti lunghi. Altro che 2025. Eventuali provvedimenti tra anni, ma, in caso, molto onerosi per la Fifa: le sanzioni sulla concorrenza sono pesanti.

"Premesso che non si ricorda un torneo cancellato, il Mondiale resta in bilico. Intanto c’è la minaccia di sciopero dei giocatori: se avranno il coraggio di farlo, le conseguenze saranno inimmaginabili. E poi Fifpro e alcuni sindacati hanno già aperto una procedura davanti a un giudice ordinario belga (avvocato sempre il Dupont della Bosman) per arrivare alla Corte Ue. Allora sì che può saltare il banco", aggiunge Gazzetta.