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dal ritiro nerazzurro
Dopo Andrea Poli, ad Appiano Gentile la sala stampa ancora gremita: è il momento di Mauro Zarate. Sorriso timido e sicuro allo stesso tempo, l'attaccante nerazzurro è portato a parlare subito di assist. "Tante volte non passo la palla, è vero - ammette l'argentino-, ma è anche vero che l'anno scorso, se non mi sbaglio, ho mandato in gol circa nove volte i miei compagni. Se è realtà la clausola sottoscritta con l'Inter? Sì, e magari il prossimo anno lo faranno anche altre squadre...(ndr.: sorride). Giocherò dove mi dirà l'allenatore e cercherò di fare la differenza con le mie giocate, sia per fare assist che per i gol".
Dal giocatore all'uomo, Zarate spiega poi che "caratterialmente non ho mai avuto problemi importanti, la stampa certe volte deve parlare di qualcosa ma io dimostrerò che non è così. Chili di troppo? In vacanza, con gli amici, prenderli è normale, poi vanno via, ma come arrivano, vanno via".
Dopo Velez, Al-Sadd, Birmingham City e Lazio, Zarate arriva all' Inter: "Un grande club, uno dei più grandi al mondo, diverso quelli nei quali ho giocato in passato. Questa è stata la mia prima scelta, nessun giocatore potrebbe dire di no all'Inter. Che cosa accadrà a giugno? In questo momento penso solo al presente e ad allenarmi bene con il mio gruppo, starà a me dimostrare se ho le qualità per restarci. Se già sento la pressione della vittoria? Si, ma quella che c'è nell'Inter è bella perchè ti dà carica e dà voglia di farlo".
Una decisione quella di venire a Milano, "presa dopo aver parlato con Reja", spiega Zarate che tronca poi il discorso perchè "certe cose devono restare nello spogliatoio".
Della Lazio non dimenticherà sicuramente i tanti tifosi, dispiaciuti dopo il suo addio: "Loro sanno come è andata questa storia - afferma l'attaccante-, poi io a loro sono molto grato, mi hanno fatto provare tantissime emozioni. A loro non posso che dire grazie".
Una frase su Twitter scritta ieri da Zarate ("sarò un nuovo Mauro") suscita curiosità tra i giornalisti che, in chiusura, chiedono all'attaccante che cosa ci fosse di sbagliato in quello "vecchio": "Niente, infatti non devo cambiare, ma dimostrare come sono veramente. E magari passare un po' più spesso la palla....In fondo, si deve sempre migliorare, sempre".
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