dal ritiro nerazzurro

Benitez saluta il fantasma di Mou

Alessandro De Felice

E col primo successo targato Benitez, il tecnico si libera della presenza pesante e ingombrante del suo predecessore. La sua esultanza è un’esultanza giusta, non eccessiva, ma autentica; e ribadisce il concetto espresso nei giorni scorsi...

E col primo successo targato Benitez, il tecnico si libera della presenza pesante e ingombrante del suo predecessore.La sua esultanza è un’esultanza giusta, non eccessiva, ma autentica; e ribadisce il concetto espresso nei giorni scorsi «Vince l'Inter, a chi importa chi c'è in panchina...».

Nella partita di ieri si è ispirato a quel gruppo che ha trionfato a Madrid, e ha dato fiducia a Eto’o perché «C'è stato poco tempo per lavorare tutti insieme, meglio andare sul sicuro mandando in campo gli stessi che hanno battuto il Bayern. Eto'o? Lui l'ho spostato di fascia perché sa puntare la porta e fare gol...» ha affermato. E quella fiducia è stata ampiamente ripagata dai due goal firmati Eto’o e dall’ottima gara disputata dalla squadra.

Il tecnico è pronto per le nuove sfide che lo attendono, sotto il grido di “Vamos”.