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dal ritiro nerazzurro
Massimo Moratti, dopo il tormentone allenatore, trova un po' di pace, e si mostra ottimista e speranzoso per il futuro, anche quello più prossimo, dando piena fiducia a Gasperini e, ovviamente, alla squadra, come dimostra in questa intervista al Corriere dello sport. Inevitabili le domande di mercato.
Presidente, perché ha ingaggiato Gasperini?Perché conosce il suo mestiere ed è uno bravo. Non è una scelta di ripiego, ma un ottimo allenatore.
Come l’ha conquistata l’ex tecnico del Genoa?Ci ho parlato in settimana e mi ha fatto un’ottima impressione. L’ho trovato tranquillo e per niente spaventato. Mi ha spiegato quello che aveva in mente e ho subito capito che è uno che sa di calcio. Lo avevo incrociato quando abbiamo giocato contro il Genoa e mi aveva sempre fatto una buona impressione perché per noi contro i rossoblù non è mai stata una partita facile. Tutt’altro. Gasperini è uno che ha un’esperienza notevole: lo si capisce chiaramente da come mette la squadra in campo. Lavora bene in settimana e al dunque tutti sanno quello che devono fare durante la partita.
Gasperini arriverà a Milano in queste ore e inizierà la sua avventura. Lei come l’ha visto?Ci ho parlato stamani ( ieri mattina ndr) e in settimana lo vedrò. Mi sembra carico, entusiasta e desideroso di iniziare questa avventura. Sono convinto che si inserirà bene nel nostro gruppo di lavoro e che anche la squadra lo accoglierà come si deve.
Non teme insomma qualche frizione con i giocatori come è successo con Benitez?No, ho parlato con Zanetti e mi ha detto che è molto contento della scelta di Gasperini perché lo considera un ottimo tecnico, uno preparato. E così la pensano anche gli altri.
Con Gasperini il ciclo vincente dell’Inter continuerà?L’obiettivo è quello di continuare a vincere e i mezzi per farlo li abbiamo. Il nuovo allenatore dovrà farsi conoscere dalla squadra, ma vedrete che ci riuscirà in fretta. Supercoppa? Occorrerà far bene. Questi impegni così immediati sono frutto delle vittorie di quest’anno e quindi ci teniamo a iniziare la stagione con il piede giusto. La trasferta in Cina sarà lunga, ma avremo l’opportunità di giocare di nuovo in un Paese fantastico dove è bello andare.
E in più potrete prendervi la rivincita sul Milan che quest’anno vi ha soffiato scudetto.Iniziare con una vittoria sarebbe importante per l’Inter e per Gasperini. Secondo me possiamo far bene ad agosto a Pechino e poi nel resto della stagione. L’importante è ripartire con l’entusiasmo e la voglia di vincere del passato.
Questa sarà la settimana di Gasperini, ma anche dell’addio a Leonardo.Ho letto che a giorni sarà presentato dal Psg. Gli faccio l’in bocca al lupo.
Non è che proverà a portarle via qualcuno dei suoi campioni?No, non credo proprio che lo farà.
Com’è nato l’acquisto di Jonathan?Me ne hanno parlato bene e ho lasciato che concludessero l’operazione. E’ un terzino di grande spinta e forza. Noi in quel ruolo avevamo bisogno di un giocatore. Ma Jonathan non è il sostituto di Maicon, è un elemento in più che giocherà sulla fascia. Lui, Maicon, Nagatomo e Chivu, che può fare anche il centrale: la stagione è lunga e c’è bisogno di forze fresche.
Ha già pensato a un regalo per Gasperini? Magari uno tra Palacio, Giuseppe Rossi, Asamoah?(Sorride) Un regalo per Gasperini? E a me chi lo fa un regalo?
I 6 trofei negli ultimi 13 mesi sono stati bei regali, no?Sì, lo ammetto e infatti spero di riceverne altri così.
Due stagioni fa, complice l’addio di Ibra, l’Inter ha concluso grandi acquisti in estate, mentre lo scorso anno ha lasciato i botti per il mercato invernale. Adesso quale sarà la strategia?«Vogliamo aspettare prima di concludere le operazioni. Vediamo come gira la squadra e poi eventualmente interverremo. Ma senza fretta perché l’organico è ottimo e qualcosa abbiamo già fatto (gli arrivi di Jonathan, Castaignos e Alborno, ndi). Il tempo dei mercati ‘scintillanti’ è finito un po’ ovunque. E’ necessario operare con oculatezza, spendere il giusto e acquistare se possibile qualche giovane sul quale investire. Dovremo avere l’abilità di non sbagliare le nostre scelte. Se poi ci saranno delle opportunità interessanti starà a noi sfruttarle.
Da venerdì guarderà la Coppa America?Sì, la seguirò e inevitabilmente tiferò per l’Argentina. Ne abbiamo tanti lì dei nostri.
La Coppa America di solito si rivela una fucina di talenti. Ci sarà anche Alvarez che a voi piaceva e che è a un passo dall’Arsenal.Il problema è proprio questo: quando un giocatore fa bene in certe manifestazioni il suo prezzo lievita ed è difficile da prendere. Bisogna individuarli prima, i campioni, altrimenti con il fair play finanziario…
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