dal ritiro nerazzurro

Cds, Moratti: “Jonathan? Ne avevamo bisogno. Maicon resta. Alvarez…”

Alessandro De Felice

Massimo Moratti, dopo il tormentone allenatore, trova un po’ di pace, e si mostra ottimista e speranzoso per il futuro, anche quello più prossimo, dando piena fiducia a Gasperini e, ovviamente, alla squadra, come dimostra in questa...

Massimo Moratti, dopo il tormentone allenatore, trova un po' di pace, e si mostra ottimista e speranzoso per il futuro, anche quello più prossimo, dando piena fiducia a Gasperini e, ovviamente, alla squadra, come dimostra in questa intervista al Corriere dello sport. Inevitabili le domande di mercato.

Presidente, perché ha ingaggiato Ga­sperini?Perché conosce il suo mestiere ed è uno bravo. Non è una scelta di ripiego, ma un ottimo allenatore.

Come l’ha conquistata l’ex tecnico del Genoa?Ci ho parlato in settimana e mi ha fat­to un’ottima impressione. L’ho trovato tranquillo e per niente spaventato. Mi ha spiegato quello che aveva in mente e ho subito capito che è uno che sa di calcio. Lo avevo incrociato quando abbiamo giocato contro il Genoa e mi aveva sempre fatto una buona impressione perché per noi contro i rossoblù non è mai stata una partita facile. Tutt’altro. Gasperini è uno che ha un’esperienza notevole: lo si capisce chiaramente da come mette la squadra in campo. Lavo­ra bene in settimana e al dunque tutti sanno quello che devono fare durante la partita.

Gasperini arriverà a Milano in queste ore e inizierà la sua avventura. Lei co­me l’ha visto?Ci ho parlato stamani ( ieri mattina ndr) e in settimana lo vedrò. Mi sem­bra carico, entusiasta e desideroso di iniziare questa avventura. Sono con­vinto che si inserirà bene nel nostro gruppo di lavoro e che anche la squa­dra lo accoglierà come si deve.

Non teme insomma qualche frizione con i giocatori come è successo con Benitez?No, ho parlato con Zanetti e mi ha detto che è molto contento della scelta di Ga­sperini perché lo considera un ottimo tecnico, uno preparato. E così la pensa­no anche gli altri.

Con Gasperini il ciclo vincente dell’In­ter continuerà?L’obiettivo è quello di continuare a vincere e i mezzi per farlo li abbiamo. Il nuovo allenatore dovrà farsi cono­scere dalla squadra, ma vedrete che ci riuscirà in fretta. Supercoppa? Occorrerà far bene. Questi impegni così immediati sono frutto delle vittorie di quest’anno e quindi ci teniamo a iniziare la stagione con il piede giusto. La trasferta in Cina sarà lunga, ma avremo l’opportunità di giocare di nuovo in un Paese fantasti­co dove è bello andare.

E in più potrete prendervi la rivincita sul Milan che quest’anno vi ha soffiato scudetto.Iniziare con una vittoria sarebbe im­portante per l’Inter e per Gasperini. Secondo me possiamo far bene ad ago­sto a Pechino e poi nel resto della sta­gione. L’importante è ripartire con l’en­tusiasmo e la voglia di vincere del pas­sato.

Questa sarà la settimana di Gasperini, ma anche dell’addio a Leonardo.Ho letto che a giorni sarà presentato dal Psg. Gli faccio l’in bocca al lupo.

Non è che proverà a portarle via qual­cuno dei suoi campioni?No, non credo proprio che lo farà.

Com’è nato l’acquisto di Jonathan?Me ne hanno parlato bene e ho lascia­to che concludessero l’operazione. E’ un terzino di grande spinta e forza. Noi in quel ruolo avevamo bisogno di un giocatore. Ma Jonathan non è il sostituto di Mai­con, è un elemento in più che gioche­rà sulla fascia. Lui, Maicon, Nagatomo e Chivu, che può fare anche il centra­le: la stagione è lunga e c’è bisogno di forze fresche.

Ha già pensato a un regalo per Gaspe­rini? Magari uno tra Palacio, Giuseppe Rossi, Asamoah?(Sorride) Un regalo per Gasperini? E a me chi lo fa un regalo?

I 6 trofei negli ultimi 13 mesi sono sta­ti bei regali, no?Sì, lo ammetto e infatti spero di rice­verne altri così.

Due stagioni fa, complice l’addio di Ibra, l’Inter ha concluso grandi acqui­sti in estate, mentre lo scorso anno ha lasciato i botti per il mercato inverna­le. Adesso quale sarà la strategia?«Vogliamo aspettare prima di conclu­dere le operazioni. Vediamo come gira la squadra e poi eventualmente inter­verremo. Ma senza fretta perché l’or­ganico è ottimo e qualcosa abbiamo già fatto (gli arrivi di Jonathan, Castaignos e Alborno, ndi). Il tempo dei mercati ‘scintillanti’ è fi­nito un po’ ovunque. E’ necessario ope­rare con oculatezza, spendere il giusto e acquistare se possibile qualche gio­vane sul quale investire. Dovremo ave­re l’abilità di non sbagliare le nostre scelte. Se poi ci saranno delle opportu­nità interessanti starà a noi sfruttarle.

Da venerdì guarderà la Coppa Ameri­ca?Sì, la seguirò e inevitabilmente tiferò per l’Argentina. Ne abbiamo tanti lì dei nostri.

La Coppa America di solito si rivela una fucina di talenti. Ci sarà anche Al­varez che a voi piaceva e che è a un passo dall’Arsenal.Il problema è proprio questo: quando un giocatore fa bene in certe manife­stazioni il suo prezzo lievita ed è diffi­cile da prendere. Bisogna individuarli prima, i campioni, altrimenti con il fair play finanziario…