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dal ritiro nerazzurro
Transilvania: è di questa antica regione che evoca vampiri e castelli spettrali che Cluj è da sempre denominata capitale. Ed è qui che ci troviamo, nel regno di... Dracula. Anche se questa cittadina di quasi 300mila abitanti, la seconda di tutta la Romania dopo Bucarest, queste storie a dire il vero se le è ormai lasciate alle spalle da tempo, eccezion fatta per qualche sparuto souvenir.
Cluj è a misura d'uomo, si gira tutta a piedi, è città universitaria piena di giovani, piano piano sta cercando di aprirsi al turismo e in parte già ci sta riuscendo grazie ai monumenti storici che ospita.
Dal 1974 è in realtà Cluj-Napoca ma in pochi la chiamano davvero così: Cluj e basta è più breve, immediato. Insomma, sufficiente, mentre la curiosità si tacita sapendo che Napoca era il nome dell'antica città romana all'origine, mentre Cluj deriva da Castrum Clus, 'chiuso', e si riferisce alle colline che chiudono la città. L'origine romana salta poi agli occhi all'improvviso quando, camminando per il centro in direzione della piazza principale, ci si ritrova davanti a una riproduzione in bronzo della lupa romana, offerta dal comune di Roma alla città di Cluj nel 1921.
Questo centro a nord-ovest, della Romania è tra i principali per sviluppo industriale, ma anche e soprattutto culturale, sede di un'Università che ospita ogni anno una grande quantità di studenti anche stranieri. Le sue istituzioni culturali (teatri, biblioteche, gallerie d'arte, vari festival) sono tra le migliori a livello nazionale. Profondamente biculturale, la sua storia, ricca e movimentata, ha lasciato un patrimonio architettonico di prim'ordine - anche se meriterebbe interventi di restauro -, e ora è uno dei più importanti centri culturali del Paese, oltre che della comunità ungherese di Romania.
La cultura, la tradizione e la convivenza pacifica tra le diverse etnie, rendono Cluj simile a una cartolina. Persino gli stili degli edifici sottolineano questa mescolanza. Si possono vedere, uno accanto all'altro, palazzi barocchi, gotici e classici. Case medievali si alternano agli edifici asburgici e ungheresi. Il tempo qui sembra quasi essersi fermato. La Piata Unirii (Piazza dell'Unità) è la piazza principale dove si trovano la grande chiesa gotica di San Michele e la statua equestre del re d'Ungheria Matei Corvin, nato a Cluj e vissuto tra il 1458 e il 1490; mentre la Cattedrale Ortodossa - costruita durante gli anni 1920-1930, dopo l'unione della Transilvania con la Romania - è uno dei principali edifici religiosi della città.
Per una notte, però, il cuore di Cluj non sarà quello culturale, universitario: a palpitare sarà lo stadio "Constantin Rădulescu", che alle ore 20 (le 19 in Italia) vedrà di scena la sfida di ritorno dei sedicesimi di Europa League tra Cluj e Inter. Vampiri e castelli spettrali, anche in questo caso, dovranno cedere il passo.
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