dal ritiro nerazzurro

La politica degli ingaggi ridotti decisiva fin da subito: ecco come e perché…

Daniele Mari

Lungimiranza. Il programma di abbattimento dei costi messo in piedi dall’ Inter negli ultimi anni sta cominciando a dare i suoi frutti. La società nerazzurra si sta liberando, anno dopo anno, dei contratti da “vecchio calcio”...

Lungimiranza. Il programma di abbattimento dei costi messo in piedi dall' Inter negli ultimi anni sta cominciando a dare i suoi frutti. La società nerazzurra si sta liberando, anno dopo anno, dei contratti da "vecchio calcio" che, anche sul mercato, rendevano i giocatori interisti poco appetibili. In questo momento storico cedere un giocatore, pur bravo, che guadagna 3-4 milioni di euro è praticamente impossibile, a meno che quest'ultimo non entri nelle grazie di qualche sceicco o magnate (vedi Thiago Motta, per non parlare ovviamente di Eto'o) o non lo si ceda gratis (vedi le richieste per Forlan).

Per poter trattare con squadre di ottimo livello ma con un tetto ingaggi "umano" c'è invece bisogno di avere a disposizione giocatori validi ma con contratti da nuovo calcio. Ed è qui che l' Inter sta raccogliendo i primi frutti. Se Sneijder, Maicon, Stankovic, Julio Cesar sono di difficile collocazione (ammesso e non concesso che li si voglia vendere) non solo per l'età ma anche perché persino lo United (che è la squadra più ricca del mondo secondo Forbes) si spaventa se alla voce ingaggio legge 6 milioni, così non è per i vari Pazzini, Ranocchia, Alvarez e altri giocatori della "nuova Inter", che di mercato ne hanno tanto e per i quali la società può permettersi il lusso di ascoltare svariate offerte per poi decidere serenamente come agire.

Il caso Lavezzi è emblematico. Fino a qualche anno fa l' Inter non sarebbe stata nella posizione di poter offrire contropartite al Napoli, perché gli ingaggi avrebbero bloccato il discorso prima ancora di sedersi al tavolo. Parzialmente questo ostacolo si sta presentando ancora nel caso di Goran Pandev, che guadagna 3,5 milioni di euro, frutto di un arrivo a parametro zero.

Ma quando in ballo vengono tirati i nomi di Obi (blindato), Pazzini e Ranocchia, ecco che quantomeno seduti al tavolo ci si può stare. Pazzini, infatti, guadagna 2,5 milioni di euro, stipendio alla portata del Napoli di De Laurentiis. Ranocchia, poi, di milioni ne guadagna 1,5 e questo lo rende appetibile praticamente per tutta Europa. Obi poi, prima del riscatto del Parma, guadagnava "solo" 400.000 euro.

Ma questi sono solo alcuni dei giocatori che l' Inter può utilizzare sul mercato senza essere frenata da ingaggi proibitivi come in passato. Si badi bene: questo non significa che la società abbia intenzione di privarsi dell'uno o dell'altro, significa semplicemente che la società sarebbe nella posizione di poterli trattare non solo con gli sceicchi o con i russi ma anche con club "normali", senza farsi prendere per la gola al momento di discutere del valore del cartellino.

Nella rosa nerazzurra, ormai, cominciano infatti ad essere tanti i giocatori importanti dall'ingaggio contenuto:

Faraoni (400.000 euro), Poli (600.000), Coutinho (600.000), Juan (500.000), Nagatomo (700.000), Alvarez (1 milione), Guarin (2,5 milioni)

Tutti giocatori validi, sia in campo sia dal punto di vista patrimoniale. E in tempi di Fair Play Finanziario sono maledettamente importanti entrambi.