dal ritiro nerazzurro

Moratti conferma Ranieri fino a giugno, poi la rivoluzione: Guardiola o Villas-Boas

Massimo Moratti dà la sua fiducia a Claudio Ranieri e lo fa alla fine di un momento ufficiale. Dopo il Consiglio d’Amministrazione dell’Inter e non in un momento qualsiasi. 48 ore dopo il ko di Napoli il presidente nerazzurro conferma...

Eva A. Provenzano

Massimo Moratti dà la sua fiducia a Claudio Ranieri e lo fa alla fine di un momento ufficiale. Dopo il Consiglio d’Amministrazione dell’Inter e non in un momento qualsiasi. 48 ore dopo il ko di Napoli il presidente nerazzurro conferma l’allenatore che ha visto ‘propositivo e reattivo’. Lo conferma anche per mancanza di alternative: “Io un mago non lo vedo”, dice. Il tecnico romano sembra convinto di poter risollevare le sorti della Beneamata: “Questa rosa – aggiunge Moratti forse non era da scudetto, ma non merita queste sette sconfitte consecutive”.

Il patron dell’Inter ha voluto anche tastare il polso della sua squadra: “Non li sento arrabbiati o spaventati, ma li vedo meravigliati”. La soluzione è solo una: “Adesso dobbiamo assolutamente ripartire e fare punti". Conta di tornare alla vittoria in fretta e spera che ci sia ancora qualcosa da salvare. Il terzo posto per esempio, lontano, ma non lontanissimo. Sempre che si ricominci a correre...

Il suo chiarimento con Ranieri sembra a termine, fino a giugno. In estate probabilmente l'Inter si metterà a cercare un nuovo allenatore. E allora i nomi sono sempre gli stessi, Guardiola, Mazzarri a cui si aggiungono i nomi di Montella, Figo, Mihaijlovic, senza dimenticare Zenga. E c'è pure quel sogno, che resta un sogno evidenziato su un foglio di carta, di riportare a casa Mou che intanto - secondo il Mirror - pare abbia comprato casa a Londra. 

Per La Gazzetta dello Sport in edicola tra qualche ora l'idea della dirigenza nerazzurra è una sola: Villas Boas per una new-Inter. Le alternative sarebbero Guardiola e Blanc, attuale ct della Francia. Il Corriere dello Sport invece scrive in prima pagina il nome di Guardiola, la rivoluzione potrebbe partite da lui.