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dal ritiro nerazzurro
Il presidente dell' Inter Massimo Moratti, intervistato dal Corriere dello Sport, ha ammesso che l' Inter sta portando avanti il progetto di un nuovo stadio e che il viaggio in Cina per incontrare i vertici della China Railway Construction Corporation (rileggi l'anteprima mondiale di FcInter1908.it) è stato utile in tal senso. Ma Moratti parla anche di mercato e di un possibile colpo per la sua Inter
Presidente Moratti, l’Inter sta concretamente pensando a costruire un suo stadio?«Diciamo che questo progetto è estremamente interessante».
E dunque ci state pensando...«Credo che faremo qualcosa di interessante, ma dobbiamo valutare certe cose, fare in modo che tutto torni. Si parla di un progetto importante, ma anche molto oneroso. Dobbiamo essere attenti, prendere in considerazione tutti gli aspetti con estrema attenzione».
E’ d’accordo con chi sostiene che avere uno stadio di proprietà sia il futuro per le società?«Malgrado in Italia non sia facilissimo costruire uno stadio, credo che questo sia un passo fondamentale, una cosa abbastanza necessaria per i club almeno sotto due punti di vista. Uno stadio di proprietà consente importanti ritorni economici, introiti che in questa fase complicata dell’economia mondiale sono utilissimi. Quello che è successo alle società inglesi, che hanno stadi funzionali, è sotto gli occhi di tutti. Un nuovo impianto però è un valore aggiunto anche per i tifosi.Capisco il legame con lo stadio dove la squadra ha giocato per anni, ma avere una propria casa sicura la considero una forma di rispetto per i tifosi».
Il progetto per un nuovo stadio dell’Inter esiste da tempo, ma ultimamente la “pratica” ha avuto un’accelerazione. Corretto?«Diciamo che stiamo andando avanti leggermente più decisi rispetto al passato».
Parlare di tempi di realizzazione è prematuro?«Se decidiamo di partire, il tutto potrebbe non essere neppure così lontanissimo».
Quali saranno le prossime mosse?«Stiamo approfondendo ogni discorso dopo aver avuto contatti importanti. Se tutti i riscontri saranno positivi, a breve potrebbero esserci novità. L’importante (sorride, ndr) è che non ve le aspettiate... domani».
Il suo viaggio in Cina di due settimane fa per parlare con uno dei più importanti gruppi industriali cinesi è uno degli approfondimenti che state facendo?«Diciamo che può essere legato a questo discorso. Questa società (la China Railway Construction Corporation, ndr) mi ha invitato perché ci può essere un interesse da parte loro a costruire il nostro stadio. Vediamo quello che succederà».
L’arrivo del nuovo direttore generale, Marco Fassone, che ha svolto un’opera fondamentale per la costruzione dello Juventus Stadium, è un altro segnale che va nella direzione del nuovo impianto nerazzurro?«Fassone è bravo e ha esperienza nel settore della costruzione di uno stadio. Non lo abbiamo preso per quello, anche se è stato uno dei fattori per cui lo abbiamo scelto».
Dal nuovo stadio al mercato: dispiaciuto che Lavezzi sia praticamente del Psg dopo che lei lo aveva chiesto a De Laurentiis?«Quest'anno leggo e ascolto una serie di “disegni” piacevoli per uno sportivo, operazioni che ti mettono in condizione di avere i giocatori che desideri, ma in realtà il sistema nel suo insieme non consente un certo tipo di investimenti. Ci vorrà prudenza e attenzione nel fare le cose».
L’Inter, però, in Italia è la società che ha speso di più, dimostrando di avere le idee chiare e soprattutto la voglia di rinforzarsi.«Sì, è vero, ci siamo mossi e abbiamo definito operazioni che riteniamo importanti come Palacio e Guarin. Adesso stiamo studiando il completamento della squadra».
Quali saranno le prossime mosse?«Mi sembra che ci sia un tentativo di ringiovanimento della rosa. E’ questo l’obiettivo che ci siamo posti».
La Juventus sta cercando un top player per l’attacco. Anche l’Inter?«Se c’è, sì. Il problema è che un certo tipo di giocatore non è facilissimo da trovare e per giunta ha un costo notevole, ma vedremo di fare il possibile».
Per l’attacco si è parlato di Jovetic, del sogno Lucas...«Lucas è bravo, ma costa molto...».
Stramaccioni ha recentemente firmato un triennale e l’ultimo allenatore che aveva siglato un contratto così lungo è stato Mourinho. Similitudini tra i due?(Sorride di nuovo) «L’ho fatto perché so che si sentono e si parlano. Magari dopo aver vinto tutto con noi come Mourinho, anche Stramaccioni se ne andrà...».
In attesa dei trofei da alzare con Stramaccioni, un contratto fino al 2015 è una bella dimostrazione di fiducia.«Stramaccioni è giovane, bravo ed è giusto che abbia il modo e il tempo per poter organizzare il suo lavoro. Crediamo in lui, vogliamo costruire insieme il futuro dell’Inter e questo contratto è, a mio avviso, il modo giusto per fargli sentire la fiducia che la società ha nei suoi confronti».
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