dal ritiro nerazzurro

Pallone d’oro: gioia e amarezza in casa Inter

Un’iniezione di fiducia in un momento un pò grigio per l’Inter che si ritrova, malgrado più che buone prestazioni, al terzo posto dietro Lazio e Milan, nella classifica del campionato: quattro dei suoi giocatori, Maicon, Sneijder,...

Alessandro De Felice

Un'iniezione di fiducia in un momento un pò grigio per l'Inter che si ritrova, malgrado più che buone prestazioni, al terzo posto dietro Lazio e Milan, nella classifica del campionato: quattro dei suoi giocatori, Maicon, Sneijder, Etòo e Julio Cesar sono candidati al pallone d'oro ma c'è amarezza per l'esclusione del Principe neroazzurro, Diego Milito. Si festeggia a casa Inter, anche perchè oggi Christian Chivu compie trent'anni ma, certamente, l'estromissione dell'argentino lascia l'amaro in bocca. Nella stagione storica dell'Inter tre volte campione, lui è stato protagonista e tutti ricordano le parole di Mourinho poco dopo la conquista della Champions: «Come è possibile che questo giocatore sia rimasto a Genova e a Saragozza per così tanto tempo?! Questo ragazzo meritava di essere in un grande club da tanto tempo. Noi, gli allenatori delle grandi squadre europee, siamo stati ciechi e abbiamo tenuto questo giocatore lontano da grandi club troppo a lungo. Ha più di 30 anni, ma può ancora dare molto». Chi conosce bene Milito, introverso e parco di parole, sa che non è demoralizzato. Per ora, le sue energie sono tese a recuperare la forma dopo l'infortunio durante una partita con la nazionale argentina. Anche oggi non ha lavorato con il gruppo e sembra difficile che Benitez possa contare su di lui nell'anticipo contro il Genoa. Improbabile pure la presenza Thiago Motta. Il ritorno del Principe è atteso dall'Inter che ha trovato in Etòo il bomber dei record ma ha difficoltà nell'imboccare la strada del gol. La squadra, contagiata dal virus degli infortuni, deve trovare equilibrio e soprattutto reti e punti. Il cammino verso lo scudetto è ancora lungo ma il camerunense, insieme a un portentoso Coutinho, non basta. I quattro candidati al Pallone d'Oro, Etòo escluso, in questo scorcio di stagione non sono al massimo. Pagano forse il prezzo di mesi vissuti 'pericolosamentè, giocati a ritmo indiavolato. Sneijder che, insieme a Robben, ha portato per mano l'Olanda alla finale del Sudafrica, Maicon e Julio Cesar vanno al piccolo trotto. Solo Etòo non conosce stagioni, nè alti e bassi, come un panzer macina gol e prodezze giocando da centravanti. Il Principe sta per riprendersi il suo posto e dimostrare - anche quest'anno - di meritare il pallone d'oro ma con i colori neroazzurri.