Tre punti per il campionato. Tre punti per il morale in vista dell'appuntamento contro l'Olympique Marsiglia, quello che vale una stagione. A Verona si gioca per risollevare le sorti di una stagione cominciata male e che continua peggio. Ad Appiano mister Ranieri presenta la sfida contro il Chievo. Vi riportiamo in diretta le sue parole.
dal ritiro nerazzurro
Ranieri: “L’Inter non è una centrifuga, normali le voci. Alvarez, Cuchu e Wes…”
Tre punti per il campionato. Tre punti per il morale in vista dell’appuntamento contro l’Olympique Marsiglia, quello che vale una stagione. A Verona si gioca per risollevare le sorti di una stagione cominciata male e che continua...
Che squadra è il Chievo?
Anche se il campo di Verona non è un grande campo, troveremo una squadra arrampante che gioca in verticale e presseranno da morire. Non è un campionato positivo per l'Inter dobbamo girare la sorte e Verona può essere un buon viatico. Se si vince lo sarà, sappiamo di avere 70 giorni per far girare questa situazione. Non è un buon momento per l'Inter, dovremo rimboccarci le maniche e continuare a lavorare per dare di più".
Come sta Alvarez?
Spetta al dottore dire cos'ha, per la partita con il Marsiglia credo sia convocabile, spero che progredisca fino a martedì.
La tensione per il Marsiglia?
Spero ci sia la giusta tensione per la partita di domani. Negli ultimi venti minuti i ragazzi hanno saputoi reagire e speriamo di continuare in maniera positiva.
Quanto può incidere il pareggio con il Catania nella gara contro il Chievo?
E' un gruppo stupendo di lavoro, molto determinato. Il fatto di aver pareggiato con il Catania, quella piccola rimonta ha fatto si che si allenassero bene e con un altro spirito.
Pazzini?
Son convinto che sia lui sia Sneijder i loro gol li faranno. Non potrà essere annoverato come uno dei loro migliori campionati, ma non possono aver scordato come si fanno i gol.
Se questa squadra è in grado di pensare a due partite contemporaneamente?
Adesso la nostra testa è al Chievo perch éè una squadra completamente diversa da San Siro. Il Bentegodi è un disastro come terreno di gioco, il primo argomento di tattica che si evidenzia con i giocatori è sempre il terreno di gioco. Dobbiamo cambiare il chip e saperci adeguare. Chi ci gioca sopra sempre è un tantino più abituato. Dovrò essere io a fare le mie considerazioni su come schierare la squadra.
Come sta lei, cosa sente dentro mister Ranieri?
Con il tempo, negli anni, imparerete a conoscermi, vedete quello che provo. Adesso sono carico e determinato. Anche i ragazzi lo sono, ci vuole un pizzico di determinazione in più per far girare la ruota.
Le voci sugli allenatori?
Ho detto negli anni. Non ha capito la mia battuta? Le voci mi scivolano addosso. Siamo in Italia, per noi certe voci sono normali.
Sneijder quanto tempo ha ancora a disposizione?
Io credo molto in lui e sta a me dosarlo in maniera giusta. E' un'annata storta, ma noi ci siamo sempre. Se il campionato va così è perché noi rendiamo al di sotto delle nostre possibilità.
De Laurentiis ha parlato di riduzione del calendario, lei cosa pensa?
Si lo penso anche io, la riduzione sarebbe una gran cosa, troppe partite e quando c'è una settimana libera ci sono anche le Nazionali e per chi partecipa alle Coppe gli stress sono tanti. Solo Barcellona e Real hanno questo tipo di pressione.
Che impressioni le hanno fatto le immagini di Cambiasso che piange?
Non mi sorprende, è attaccato a questa maglia: ha dato tanto e l'Inter ha dato tanto a lui. Volevo parlarci subito, ma è venuto lui da me.
Se gioca dal primo minuto?
Valuterò se farlo giocare subito.
In passato ha cambiato spesso i moduli?
Non non lo facevo anche perché non avevo tanti infortuni. Usavo un solo modulo, ma poi cambiavamo in base alle partite e per esempio con il Cagliari sono riuscito a salvarmi con una giornata d'anticipo. Qui ci sono giocatori che a volte non ci sono. Cambiare in corsa è un'opzione che mi auguro di poter fare.
Allenare l'Inter è come stare in una centrifuga?
Non mi ritrovo in questa metafora. Dovrebbe andare a Roma.
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