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dal ritiro nerazzurro
Roberto Scarpini, giornalista e nota voce e volto di Inter Channel, ha scritto un editoriale per Tuttomercatoweb.com, soffermandosi in particolar modo sull'ultimo derby di Milano, conquistato dalla squadra nerazzurra una settimana fa. Vi riportiamo il suo pensiero:
LA DIFFERENZA TRA ME E TE - "Il derby non si gioca, si vince. Con questa massima ancora sorridiamo dopo la stracittadina conquistata nel posticipo della settima giornata. Una gara complicata che era iniziata però in discesa per l'Inter, grazie all'ennesima rete su palla inattiva presa dal Milan del tutto simile al momentaneo 2 a 2 di San Pietroburgo. Situazione di gioco, sulla quale evidentemente si era lavorato più in casa Inter che in casa Milan. Lavoro, attenzione, carattere, grinta, cuore e coraggio. Aggettivi e sostantivi sparsi, sensazioni di un derby che sul piano dello spettacolo ha lasciato poco ai tifosi amanti del bel calcio ma che sul versante statistico ha scavato un solco tra la Milano che sorride (noi) e quella che sospira (loro). Punti in classifica e la sensazione che ci fossero da un lato una squadra ancora in costruzione ma già con il carisma dei grandi (l'Inter), dall'altro una formazione completamente depauperata dal mercato che prova a sopperire con il palleggio ad una evidente e conclamata carenza dal punto di vista tecnico".
A PROPOSITO DI MOVIOLA - "L'Inter ha dimostrato di essere squadra vincendo una gara che, con ogni probabilità, nella passata stagione avrebbe perso. Tre punti conquistati nonostante anche la decisiva espulsione di Yuto Nagatomo al terzo del secondo tempo, eccessiva se si pensa che in occasione della prima sanzione il movimento scomposto del giapponese (giustamente da punire, ndr) era però la conseguenza del'ostacolo di Boateng alle sue spalle (di cui nessuno ha parlato). Sulla direzione arbitrale onestamente c'è poco d'aggiungere, nessun moviolista ha detto che c'era in maniera chiara il rigore su Robinho, mentre il fischio in occasione del goal di Montolivo, si avverte chiaramente prima del conseguente goal (la settimana della prevenzione per l'udito è imminente, una visitina peraltro gratuita non farebbe male a molti). Mi dispiace però far notare, quasi da solo, che Emanuelson era in posizione di off-side anche qualora Valeri non avesse fischiato il fallo su Handanovic. Insomma poche chiacchiere. A 360° quel goal non c'era".
STRAMACCIONI NON E' MOU - "Mi ha colpito l'esultanza di Strama, perché ho la convinzione che le grandi stagioni passino dalla convinzione del gruppo e che un grande tecnico sia anche colui che abbandonata la tensione della gara sia in grado di trascinare il proprio pubblico. Succedeva con Josè, succede anche oggi anche se ogni paragone tra i due mi appare forzoso, almeno ad oggi. Il nostro dodicesimo uomo vince completamente il suo confronto personale con Massimiliano Allegri che, nervosissimo, andava allontanato dal campo di gioco già ad inizio gara".
NON VINCETE MAI - "Dal 6 agosto 2011 il Milan non vince un derby in nessuna categoria. Uno spunto interessante. Sicuramente più di futuri improbabili con i petroldollari, rubli del gas o, forse chissà, euro intrisi di creme al cioccolato. Addirittura abbiamo letto in settimana di percentuali fortemente minoritarie di aziende vendute per 500.000.000€. Davvero dobbiamo prendere sul serio certe voci? Siamo senza sconfitte nei derby da tempo immemore, stracittadine alle quali aggiungiamo anche quella femminile vinta con un poker dalle ragazze della presidentessa Elena Baresi, moglie di Beppe. Cinque a zero per ricordare che anche lì, col "gentil sesso" Milano siamo noi".
CAPITOLO DEL PIERO - "Infine cambiando argomento e a proposito di interesse, mi faccio portavoce di molti tifosi che mi e si chiedono se l'avventura australiana di Alex Del Piero interessi davvero? Nel senso che, Liga e Bundes sono care, ma magari risparmiando qualche soldino dalla terra dei canguri...".
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