dal ritiro nerazzurro

Strama: “Poche chiacchiere ma crediamo al terzo posto. Wes, Maicon e il progetto…”

Andrea Stramaccioni si è presentato in conferenza stampa alla vigilia di Fiorentina-Inter (domani alle 12,30), appuntamento fondamentale per l’Inter, a caccia di punti per coltivare il sogno terzo posto. FCINTER1908.IT ha seguito in diretta...

Daniele Mari

Andrea Stramaccioni si è presentato in conferenza stampa alla vigilia di Fiorentina-Inter (domani alle 12,30), appuntamento fondamentale per l'Inter, a caccia di punti per coltivare il sogno terzo posto. FCINTER1908.IT ha seguito in diretta la conferenza del tecnico nerazzurro:

"La Fiorentina? E' in un buon momento, all'interno di una posizione difficile ma viene da due prestazioni di cui una estremamente positiva col Milan e una solida con il Palermo. L'abilità di Delio Rossi e la voglia di tirarsi fuori dalla lotta salvezza saranno la spinta per la Fiorentina. Partita difficile anche a livello ambientale. Col Milan ha fatto anche buona prestazione".

Che squadra troviamo domani?

"E' un'Inter che sul campo di Appiano sta bene. Dico ad Appiano perché quell'atmosfera positiva va concretizzata in campo. Ci siamo preparati bene, c'è giusto mix di entusiasmo e concentrazione. Abbiamo riavuto in campo tutti, poi dobbiamo valutare le condizioni. Sappiamo che ovviamente questa voglia va concretizzata in campo".

Maicon e Sneijder. L'olandese paradossalmente con Ranieri non ha fatto fare il salto di qualità. Non temi che possa ripetersi?

"Per me un giocatore come Sneijder non è un problema, è una tipologia di calciatore che nella nostra batteria di giocatori di qualità ha caratteristica uniche. Il problema è solo come sta. Per me è importante avere giocatori di qualità alle spalle della punta centrale. Poi lo schema sarà valutato di volta in volta però non è un problema Wes in maniera assoluta. Bisogna capire in che condizione sta. Questa settimana l'ho visto molto bene".

C'hai parlato?

"Si, mi stavo vantando della vittoria sul suo Ajax. Lui diceva che c'hanno preso a pallate, io gli ho ricordato che eravamo in dieci (sorride ndr). Scattata la scintilla come Zarate? Chiedetelo a lui, non è il mio tipo fisicamente (sorride ndr). Lui sta bene".

Maicon?

"Abbiamo parlato fino a poco fa con Combi, voglio avere il quadro completo delle possibili evoluzioni. Rispetto a Wes ha una condizione leggermente migliore, se non altro per caratteristiche strutturali dell'atleta. Non lo vogliamo assolutamente riperdere, valuteremo con lui come, quando e se impiegarlo".

Hai intenzione di inventarti qualcosa di insolito in queste due partite?

"Se la Fiorentina giocherà come le ultime due gare (con tre centrali) sarà stimolante tatticamente. Sono idee di gioco che necessitano entrambe di adattamenti nei confronti dell'avversario. Non mi ritengo integralista ma difensore della mia idea. Questo non vuol dire crearsi un danno, un allenatore deve mantenere la sua idea adattandosi con qualcosa che ti consente di non essere svantaggiato con chi affronti. Rossi, che per me è riferimento fin dai tempi di Foggia e Salerno, avrà preparato in maniera perfetta la partita".

4-2-3-1?

"Dobbiamo cercare di vincere e mettere in campo i giocatori nella condizione migliore di esprimersi. Già abbiamo avuto calciatori che mi sono venuti incontro, come Forlan a destra a Cagliari. Anche Chivu ha ricominciato a giocare a sinistra. Quando il momento è positivo anche il singolo è disposto a dare il contributo e mettersi a disposizione. Se ci sarà bisogno il singolo si metterà a disposizione del gruppo".

Guarin titolare? Come sta Ranocchia psicologicamente?

"Andrea devo valutarlo da quando sono arrivato io, pur tenendo in conto il passato. Ho trovato un giocatore in crescita, col Cagliari aveva fatto una prestazione positiva. E' importante per noi e per la nostra nazione. Probabilmente lo preferisco abbinato con un difensore diverso da Lucio, come mia indole. Per avere una coppia centrale diversa fisicamente. Con Samuel è stato partner perfetto. Preferisco abbinare a Lucio uno come Chivu. Guarin sta raggiungendo la condizione migliore, su di lui viene fatto lavoro specifico anche fuori dal campo, ha caratteristiche ben precise. Ci stiamo lavorando e in queste tre partite darà il suo contributo".

I senatori?

"Partiamo da un presupposto: a me è stato chiesto di vincere e io credo e voglio e proverò ad aiutare la squadra ad arrivare in Champions. Non ci siamo mai nascosti, non facciamo tabelle ma ci proviamo. Da quando sono arrivato ho deciso di seguire la mia idea di gioco e vedere con i miei occhi quello che poteva essere il valore di calciatori che avevo visto solo da dietro la siepe. Io cerco di mettere in campo l'Inter migliore. Non ho occhio di riguardo alla carta d'identità, oggi. Se un giocatore ha stesso rendimento e dieci anni di meno un allenatore può fare una scelta più lungimirante. Se ritengo che si possa far risultato con Zanetti metto in campo Zanetti, se penso che si possa far risultato con Obi metto Obi. Per i progetti oggi non ne potete parlare con me, spero che potrete parlarne con me in futuro. I senatori non vanno in campo perché hanno fatto la storia dell'Inter, metto in campo Cambiasso perché penso che sia il migliore interno sinistro che ho. Rispetto la storia ma metto in campo quello che penso sia il giocatore migliore."

Calendario compresso: questo cambierà la gestione degli uomini?

"Ha inciso parecchio, anche se vale per tutti. Nella mia testa ha inciso parecchio perché hai molto meno tempo per lavorare sul campo e preparare la partita seguente. Aumenta ancora di più le variabili. Io adesso ho tutti i giocatori a disposizione. Samuel sta recuperando alla velocità della luce. Per gli strumenti che ho a disposizione sono nella condizione migliore per gestire questi 15 giorni. Il nostro cammino non andrà bene o male per questo calendario compresso".

La coppia Maicon-Zanetti sulla destra è un'opzione?

"Ti cambia l'interpretazione dell'esterno alto ma i giocatori di qualità possono sempre giocare insieme, devi supportarli. La corsia di destra, con Zanetti e Maic dietro, ha grande pericolosità ed equilibrio. Ovviamente perdi qualcosa nell'uno contro uno".

Vedrà il Clasico?

"L'Inter in questo momento occupa tutta la mia testa, che magari per te sarà anche limitata (sorride ndr)".

Pazzini?

"Giampaolo sta benissimo. Giudicare le prestazioni di Diego anche mia nonna sarebbe in grado. Ma sottolineo che Giampaolo sta benissimo, si allena con un impegno incredibile. Io ho una grande fortuna, devo fare delle scelte, gioco con una punta e devo fare una scelta dolorosa. E Pazzini sta dimostrando che è un professionista esemplare, è sempre il primo a entrare e l'ultimo a uscire. Ha sempre dato un grande contributo, ho dato anche io il mio contributo a Prandelli quando è venuto. Oltre che un grande calciatore sta dimostrando che grande ragazzo è".

Come risponde alle dichiarazioni di Dolcetti (allenatore del Milan Primavera ndr) che ha detto che l'Inter ha scelto Stramaccioni solo sulla scia dei risultati negativi, perché altrimenti non sarebbe stata una scelta logica per un club grande come l'Inter?

"Finalmente c'è qualcuno che critica il presidente, finora ho avuto solo elogi (sorride ndr). Ci può essere anche qualcuno che non condivide, soprattutto se sta sull'altra sponda. Io dico che i cavalli si giudicano all'arrivo e spero di non essere giudicato solo per il...speriamo che la penultima giornata non sia decisiva".

Prossime due partite chiave?

"Sono due trasferte difficilissime, per motivi diversi. Non credo che il risultato di Firenze possa essere decisivo, anche dovessimo vincere. E' un campionato incredibile e molto equilibrato. Dobbiamo ragionare sulla singola partita, ma il campionato potrebbe giocarsi fino agli ultimi 90 minuti. Noi al terzo posto ci crediamo però profilo basso e lavoro, lavoro. Ho chiesto ai ragazzi di parlarne poco all'esterno. Profilo basso ma ci crediamo".

Gli italiani rischiano di perdersi?

"Tu fai un'analisi esterna su un mero utilizzo. Per la mia situazione, per quello che mi è stato chiesto, non c'è italiano, non c'è età, Stramaccioni deve cercare di vincere. Oggi la responsabilità se la assume l'allenatore, discorso diverso in sede di progetto. Oggi devo mettere in campo l'undici migliore. Nel momento in cui andrai a programmare è giusto tenere in conto le cose che hai detto. Io non sono il progetto, io sono colui che è stato chiamato per cercare di fare il meglio possibile".