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dal ritiro nerazzurro
Tantissimi auguri di cuore, Presidente, anche a nome dei milioni di tifosi che nel mondo seguono l'Inter.
Un ragazzo in Cina una volta ci ha detto che lui non aveva preferenze, quanto a giocatori, e che se doveva scegliere un uomo fra i suoi campioni nerazzurri, quell'uomo era Massimo Moratti. "Perchè il Presidente è tutti noi", ci ha spiegato con semplicità.
Sono poche parole, ma racchiudono una dedica profonda e la consapevolezza che Massimo Moratti lavora, con passione e entusiasmo, alla guida dell'Inter. Cosa non sempre facile, ma al Presidente le sfide piacciono, non pensa mai che ci sia qualcosa di troppo difficile. Le ha gestite al meglio, sedici trofei in questi diciassette anni di presidenza con la prima squadra e sei con la Primavera, conquistati con lealtà, educazione, intelligenza e un senso dell'umorismo e della misura che aiuta in un mondo difficilmente capace di non prendersi troppo sul serio.
Non è mai stato solo, in questa avventura nerazzurra, anzi è insieme alle persone che gli sono più care, alla sua famiglia, a Milly e ai loro cinque figli, al nipotino Alessandro. Lui ancora ricorda come partecipava alla Grande Inter del padre Angelo, con l'amore di un figlio: la storia si ripete e non solo nelle vittorie.
Una bella, grandissima storia, che vorremmo vivere tutti. Una leggenda vissuta con semplicità, con naturalezza.
Auguri, signor Presidente.
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