VIDIC, IL GUERRIERO RICONVERTITO PER L’INTER

Non parla ancora bene l’italiano, ma il calcio è la sua materia, e la lingua del pallone è universale. Nemanja Vidic è e sarà il pilastro sul quale si fonderà la difesa nerazzurra, divide la stanza con Juan Jesus e con il brasiliano e...

Non parla ancora bene l’italiano, ma il calcio è la sua materia, e la lingua del pallone è universale. Nemanja Vidic è e sarà il pilastro sul quale si fonderà la difesa nerazzurra, divide la stanza con Juan Jesus e con il brasiliano e Ranocchia, formerà il muro difensivo di Mazzarri.

PARADOSSO – il 32enne ex United che ha alzato qualsiasi tipo di trofeo con la difesa a 4 (nel Manchester, nello Spartak e nella Stella Rossa) si ritrova fresco scolaretto ad apprendere i dettami tattici del nuovo assetto difensivo che lo vedrà protagonista. Le differenze sostanziali tra un centrale in una linea a quattro e quello in una linea a tre non sono troppo marcate, certo che qualcosa cambia in caso di utilizzo come laterale, quando dovrà basare tutto sulla freschezza atletica e sulla rapidità.

UMILE E PADRONE – il paradosso del campione che in questa prima parte di ritiro si ritrova ad apprendere qualcosa di nuovo non lo scalfisce. Al momento l’ex United assorbe tutti i dettami tattici impartiti dal mister, grazie anche ai suoi personali interpereti Khrin e Kuzmanovic che traducono le direttive impartite da Mazzarri.

LINEA A QUATTRO – intanto nella giornata di ieri Mazzarri ha sperimentato la linea difensiva a 4 dove Vidic  ha iniziato con le “riserve” accanto a Silvestre. Discorso diverso quando è passato dalla parte dei “titolare” dove è stato protagonista accanto a Ranocchia, con il quale sembra aver trovato l’intesa giusta per garantire una solidità invidiabile in difesa.

IMBATTIBILE – il ritiro di Vidic prosegue al meglio, lontano dal campo d’allenamento divora film in lingua per imparare il prima possibile l’italiano. Divide la camera con Juan Jesus con il quale si diletta in interminabili sfide alla playstation che vedono protagonista anche Handandovic. I primi giorni di lavoro con Pondrelli e i suoi metodi d’allenamento hanno lasciato il segno: muscoli carichi, alcune pause piegato in due per riprendere fiato, ma niente di più. In partitella stanno emergendo le sue doti areee, dove è praticamente imbattibile.