editoriale

5 MAGGIO? OH NOOOOOOOOO….

Ci speravano in tanti. Le coincidenze che si potevano incrociare erano molte e i più, all’idea che queste si avverassero, gongolavano. La settimana era stata caricata di troppe tensioni e dietrologie. I tifosi della Lazio, preoccupati per...

Sabine Bertagna

Ci speravano in tanti. Le coincidenze che si potevano incrociare erano molte e i più, all'idea che queste si avverassero, gongolavano. La settimana era stata caricata di troppe tensioni e dietrologie. I tifosi della Lazio, preoccupati per un'eventuale festa scudetto della Roma, si erano comprensibilmente schierati dalla parte dei nerazzurri, complice un antico gemellaggio. Ma in campo non sarebbero scesi loro e quindi i giochi erano obiettivamente aperti ad ogni eventualità. Alcuni dettagli avrebbero dovuto subito far ricredere i detrattori di casa Inter. L'Inter di adesso era totalmente diversa dall'Inter di allora. Abituata oggi e non allora a gestire un vantaggio in campionato, anche perdendo punti preziosi. Cattiveria, ordine e decisione sono caratteristiche quasi tatuate sotto la pelle dei nerazzurri. Che al bisogno di ribadire il primato in classifica hanno risposto nel migliore dei modi. Vincendo. Punto e a capo.

L'Inter di questa sera ha vinto grazie a due gol di testa, una rarità per i nerazzurri in questo campionato. E hai voglia a dire che la Lazio non aveva stimoli. De Rossi ha tifato per i cugini, ma il rispetto, quello si ottiene in altro modo. Mancano quattro partite alla fine della stagione e l'Inter avanza in corsa su tutto. Se è stremata questa squadra, non lo fa vedere. Tra una manciata di giorni si gioca di nuovo. Ancora a Roma. Ancora una finale di Coppa Italia. Non mollare mai cantavano i tifosi nerazzurri in un tristemente famoso 5 maggio. Ora e proprio così. Quest'Inter non molla davvero mai. Se ne infischia delle polemiche e affronta i fantasmi del passato. Il 5 maggio,anche se evocato a gran voce, è un capitolo di storia chiuso. Punto e a capo.