editoriale

A farsi benedire

Sabine Bertagna

In attesa di andare a farci benedire, come ha scherzosamente (ma non troppo) suggerito Mazzarri al termine della partita, ci si interroga sulle occasioni sprecate dai nerazzurri. Ogni volta che si sarebbe potuto approfittare di risultati...

In attesa di andare a farci benedire, come ha scherzosamente (ma non troppo) suggerito Mazzarri al termine della partita, ci si interroga sulle occasioni sprecate dai nerazzurri. Ogni volta che si sarebbe potuto approfittare di risultati favorevoli o che sarebbe stato fondamentale rimanere aggrappati al treno in corsa, per un motivo o per l'altro, i punti non sono arrivati. Non è la prima volta che l'Inter viene punita da un gol a pochi minuti dalla fine. Un gol così ti stronca le gambe e la reazione diventa improvvisata disperazione. Ci andava stretto il pareggio, figuriamoci la sconfitta.

Quanti legni. Troppi. La palla deviata a Icardi che fa in tempo a scheggiare il palo ha dell'incredibile. Stavamo già esultando ma, strozzato l'urlo in gola, ci siamo dovuti ricomporre. Increduli. Anche Guarin ha una palla strepitosa sui piedi che spreca lanciando in tutt'altra direzione. Sembra non crederci nemmeno lui. Palacio tenta di testa il pallonetto che già gli era riuscito di insaccare in un'altra partita. Prende un legno anche lui. Nonostante il ritmo a centrocampo non sia stato dei migliori le occasioni in attacco non sono mancate. Il gol di Icardi è da vero centravanti. Veloce, preciso, spietato. Se il domani ha poche certezze, una di queste si chiama per forza Maurito. Nel pacchetto c'è anche Wanda. Prendere o lasciare.

Mazzarri le ha chiamate sbadatezze, Thohir ha parlato di distrazione. Quello che emerge è forse la mancanza di cattiveria. Le buone intenzioni ci sono, le occasioni create lo dimostrano. Ma la concentrazione cade facilmente e in un attimo i passi in avanti vengono cancellati da nuove cadute. Sfortunati sì, ma spesso le partite rimangono appese ad un filo fino alla fine. Tutto sembra sempre poter succedere. Quanto sia importante l'Europa lo si evince dalle parole del presidente. Rimanere aggrappati in classifica al treno dei desideri è un obbligo. Non una possibilità. Mazzarri lo sa ed è forse anche per questo che le due punte sono ormai una sicurezza nella formazione. E' forse anche per questo che contro l'Atalanta azzarda una mossa contronatura, mettendo un centrocampista per un difensore. Toccherà raccogliere quanto di buono si è visto domenica (la sfrenatezza nel secondo tempo, per esempio) e preparare la (difficile) partita con l'Udinese. Toccherà farlo come se fosse l'ultima perché gli errori nelle prossime partite sono concessi in percentuale minima (a leggere le parole rilasciate da Thohir non c'è scampo). E se tutto questo non dovesse essere sufficiente si può sempre prendere in parola il suggerimento di Mazzarri. Il tutto per tutto. Andare a farsi benedire.

Twitter @SBertagna