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Succede che per una serata così speciale il tempio del calcio non sveli nemmeno l’ombra di uno spazio libero. La Curva Nord ci crede e si aticola in una coreografia, che ha il sapore dell’invito che attendi da tempo immemore. Succede che una squadra che non ha nulla da perdere decida di giocarsela alla pari contro una squadra di marziani. La palla gira e fin dal primo minuto non c’è paura nelle fila nerazzurre, ma fame. Di gol. Quelli desiderati e quelli sprecati. Succede che una squadra che fa un possesso palla pauroso venga messa in difficoltà. Ma proprio quando i nerazzurri superano un primo quarto d’ora eccellente arriva il gol dei catalani, su leggerezza (una delle poche) della difesa dell’Inter. Le incursioni nell’area catalana non sono un sogno abbozzato, ma realtà applicata. Il Principe è sempre in agguato, corre tantissimo e sbaglia qualcosa davanti alla porta. Solo i crampi lo porteranno fuori da quel campo segnato dai suoi assist decisivi e dalla rete così tanto agognata. Sneijder è l’uomo che si nasconde dietro ad ogni azione pericolosa e ad ogni tocco stilisticamente pregevole dei nerazzurri. Compresa una rete eccezionale. Altri scatti da una notte indimenticabile inquadrano la pulce fermata dal monumento firmato Capitano Zanetti, Maicon che segna in contropiede e che rinnova i suoi voti con i tifosi nerazzurri, un bambino che la maglia la getta per terra, dopo una guerra nella quale non si capisce chi siano i suoi nemici più acerrimi (anche se da stasera è sicuramente più chiaro). Succede che la squadra più forte del mondo decida ad un certo punto di arginare le ferite e si difenda. Pep tira i remi in barca e arrangia lo stile blaugrana su note più dimesse. Succede che per scacciare i fantasmi del passato ci si affidi al ricordo di una partita perfetta. Quel 3-0 rifilato all’Arsenal dai nerazzurri senza sbavature, mandato in onda sugli schermi prima dell’inizio della partita, quasi a voler ribadire che un’altra impresa è possibile. Succede questo. Che in una notte che non ha eguali l’Inter, guidata da un Mourinho irresistibile e assolutamente imprescindibile, batta per 3-1 una squadra che si chiama Barca. Succede che se ci credi a volte i sogni si avverano. Succede. A volte, tutto va semplicemente come deve andare.
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