Abu Dhabi, crocevia di una stagione

Nella tremenda serata di ieri difficile trovare cose positive. Ma noi ci proviamo ugualmente. Come scritto nel pezzo di copertina le condizioni di Dejan Stankovic non sembrano al momento gravi, il serbo è uscito appena ha sentito indurirsi la coscia per evitare guai peggiori. Speriamo solo di rivederlo presto in campo dato che con capitan Zanetti, a centrocampo pare l'unico ad avere testa, piedi e grinta all'altezza di una squadra campione d'Europa.Tornando nel girone dantesco che è questo inizio di stagione nerazzurro, registriamo l'ennesimo "caso" scoppiato in spogliatoio. L'accidioso Sulley Muntari, dopo la sostituzione e una prestazione difficilmente superabile quanto a oscenità, ha esibito il suo cahier de doléances nei confronti dell'ignavo Benitez. Un altro atto di "ribellione", dopo quelli degli iracondi Chivu e Maicon che, se da un lato conferma che Benitez è ben lungi dall'avere il pieno consenso del gruppo, dall'altro però denota come non sia più tollerabile vedere professionisti di supposto livello mondiale lasciarsi andare a guasconate da oratorio, proprio nel momento in cui bisognerebbe cercare di restare uniti. Perdipiù elementi il cui apporto alla squadra quest'anno è stato praticamente nullo o quasi.Per fronteggiare questo maelstrom ci sono due soluzioni: rimboccarsi le maniche e cercare di risalire il vortice con tutte le forze, per ribadire una superiorità dimostrata ampiamente nell'ultimo lustro, oppure lasciarsi trascinare nel baratro e dichiarare resa totale ad appena un terzo di stagione. Pertanto il Golfo Persico da oggi per noi nerazzurri non è solo centro mondiale di elevata importanza geostrategica ma inaspettatamente diviene anche, più modestamente, crocevia del nostro destino pallonaro, chi l'avrebbe mai detto? Nel Mondiale per Club di Abu Dhabi credo che noi tifosi nerazzurri troveremo le risposte che cerchiamo e, onestamente, ci meritiamo.