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editoriale
Vi dirò, fa un certo effetto vederla dal vivo. Parlo della famosa maglietta bianconera, quella con l'escamotage dei 30 sul campo (ero in un Nike Store e la stavo fotografando quando, improvvisamente, il mio bb é deceduto, probabilmente per protesta). Dicevamo, un escamotage bello e buono perché il senso di tutto ciò, per chi non lo avesse ancora colto e mandato a memoria, é urlare al mondo intero che la società Juventus, quella che nel 2006 patteggiava per non andare in serie C, quella che prima Moggi non lo aveva mai visto, poi aspetta che al processo tira fuori cose interessanti, poi no in effetti non c'era nessun legame (massimo dirigente per 10 anni....), la Juventus, dicevamo, non accetta le sentenze sportive e non rispetta la federazione. Federazione del giuoco (calcio) al quale le piace tantissimo partecipare, ma alle sue particolarissime regole.
Sarà questione di abitudine. Una volta la federazione era un'istituzione amica e piena di benevolenza e certe richieste non dovevano nemmeno essere espresse per trovare la giusta attuazione. Oggi la situazione come si delinea, invece? Complessa. Perché A.A. quel 30 sul campo lo ha in qualche modo concordato con le istituzioni. Non metto la stella, ma l'asterisco con la nota. Che cosa cambia? Nulla. Ma la federazione potrà orgogliosamente pavoneggiarsi e dire: avete visto che della terza stella non c'é traccia? Chissà quale serrato confronto stanno portando avanti la società che ha fatto del doping legale la sua missione (parole di Petrucci) e la federazione alla quale questa stessa società ha chiesto più di 400 milioni di danni. Chissà.
Sul colletto della maglia bianconera c'é tatuata una frase che più di ogni altro simbolo riassume la storia della Juve. "Vincere non é importante. É l'unica cosa che conta." Anni di esempio e di dimostrazioni hanno provveduto a ricamare il mantra su qualsiasi azione, contribuendo ad ignorare l'esistenza delle regole, dell'etica e della legge. E la loro più grossa vergogna in tutto il processo post Calciopoli non é stata quella di aver beneficiato di favori a suon di illeciti, ma di essere stati scoperti. Perché come ho letto su un blog bianconero, "la Juve di Giraudo e Moggi era l'Italia migliore. Più migliore ancora di quella di Agnelli e Boniperti." I "più" migliori di sempre. Magari siete ancora in tempo. A scriverlo in calce sotto i 30 sul campo.
Twitter @SBertagna
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